Morto Navalny. Scholz: “Ora sappiamo che regime c’è in Russia”. Yulia Navalny: “Pagherete”

Navalny
Berlino, manifestazione in memoria di Alexei Navalny di fronte all'Ambasciata Russa di Berlino, 16 Febbraio 2024. Photo credits: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

Il noto dissidente e leader dell’opposizione al governo russo, Alexei Navalny, è morto in prigione venerdì, come come riferito dal servizio penitenziario federale russo. Il 47enne, detenuto dal 2021 nel complesso siberiano di Kharp, sarebbe crollato a terra durante un passeggiata, perdendo subito conoscenza.

I tentativi di rianimazione effettuati dai soccorritori giunti sul posto non avrebbero sortito alcun effetto. Al momento sono in corso indagini per accertare le cause che hanno portato alla morte.

È morto in carcere il famoso dissidente russo Alexei Navalny

Nawalny era stato trasferito a dicembre nella colonia penale “Lupo Polare“, situata nella regione autonoma di Yamalo-Nenetsk, nota per gli inverni lunghi e terribilmente rigidi. La struttura è inoltre considerata una delle più dure e severe dell’intero Paese e in diverse occasioni Navalny aveva denunciato la mancanza di adeguata assistenza medica, molestie e addirittura episodi di tortura avvenuti all’interno del carcere. Fino agli ultimi giorni, visibilmente dimagrito e indebolito, aveva ribadito il suo principale obiettivo: una “Russia senza Putin”.

Alexei Navalny/ Алексей Юшенков, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons

Nel 2021, era stato ricoverato a Berlino per un tentativo di avvelenamento

Navalny era stato arrestato nel gennaio 2021, al suo rientro in Russia dopo un periodo trascorso in Germania. A Berlino era stato ricoverato alla Charité, dopo quello che i test tossicologici condotti da un laboratorio speciale delle forze armate tedesche avevano definito, “senza alcun dubbio”, un tentativo di avvelenamento con un agente nervino del tipo Novichok. Indignata, l’allora cancelliere Angela Merkel aveva parlato di “prove inconfutabili” e chiesto spiegazioni al governo russo. “Volevano metterlo a tacere“ aveva aggiunto, a proposito del dissidente.

Nawalny era stato condannato complessivamente a più di 30 anni di reclusione con varie imputazioni, che andavano dal furto all’estremismo, e aveva sempre respinto le accuse, definendole pretestuose e motivate esclusivamente da ragioni politiche. Anche altri oppositori di Putin hanno più volte definito la situazione come una farsa, tesa semplicemente a reprimere i dissidenti e a silenziare le critiche all’operato del presidente russo.

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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz durante la registrazione del suo discorso alla nazione dell’8 maggio 2022. Cancelleria di Berlino. EPA-EFE/Andreas Gora / POOL

Olaf Scholz: “Ora sappiamo bene che tipo di regime è”

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è detto “afflitto” dalla notizia, mentre era in corso una conferenza stampa alla presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Adesso sappiamo bene, almeno, che tipo di regime è” ha dichiarato Scholz, ricordando come avesse incontrato Navalny a Berlino, dopo il tentativo di avvelenamento subito dal dissidente. Durante quell’incontro, aveva parlato con Navalny anche del grande coraggio necessario per tornare in Russia. “E probabilmente ha pagato questo coraggio con la sua vita”, ha aggiunto il cancelliere tedesco.

UE: “Regime russo unico responsabile”. La moglie di Navalny: “Pagheranno”

“L’Unione Europea ritiene il regime russo l’unico responsabile di questa tragica morte” ha scritto su X il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, che ha inolte dichiarato che il dissidente russo “ha offerto il massimo sacrificio per i suoi ideali”.

La moglie di Nawalny, Julija Borisovna, ha parlato dal podio della Conferenza della sicurezza di Monaco dicendo di non sapere se credere o meno a questa notizia, perché arrivata, finora solo da fonti statali russe. “Non possiamo credere a Putin e al suo governo perché mentono continuamente” ha ribadito Borisovna, aggiungendo però che, ove tutto questo fosse vero, Putin e il suo staff “pagheranno per quello che hanno fatto”. Ha poi continuato a denunciare pubblicamente il Cremlino.

“Bisogna combattere questo male e questo regime che strangola la Russia e Putin deve essere ritenuto personalmente responsabile delle atrocità commesse nel nostro Paese, negli ultimi anni” ha chiosato.

La replica di Mosca: “Accuse inaccettabili”

Il Cremlino ha definito “assolutamente inaccettabili” le accuse del mondo occidentale. “Non ci sono dichiarazioni dei medici, nessuna informazione dagli esperti forensi, nessuna informazione definitiva dal Servizio penitenziario federale, nessuna informazione sulla causa della morte e abbiamo queste affermazioni, assolutamente scandalose” ha dichiarato il portavoce di Putin.

Russia Today, sostiene intanto che Navalny sia morto per una trombosi, citando una sua fonte. Intanto, la Procura di Mosca avrebbe messo in guardia chiunque dal partecipare ad una manifestazione in memoria del dissidente nel centro di Mosca.

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