I carri allegorici del Carnevale tedesco: Scholz è un bradipo, Weidel e Wagenknecht “le Barbie di Putin”
In Germania, il Carnevale è una cosa seria. Questa settimana si è aperta con l’anticipazione dei carri per il Lunedì delle Rose (che cade il 12 febbraio), una giornata importantissima per la tradizione carnevalesca, che ha visto la presentazione dei carri allegorici di quest’anno nelle città di Colonia e Magonza. Questo evento, radicato nella cultura locale, non è solo l’occasione per grandi festeggiamenti in strada, molto simile a quello che noi conosciamo come martedì grasso, ma anche l’occasione per presentare, in qualche modo, la fotografia della società attraverso la lente impietosa della satira carnevalesca. I carri di quest’anno, nelle cue città, hanno infatti espresso critiche al vetriolo tanto ai partiti politici tedeschi quanto ad alcune figure del panorama geopolitico internazionale.
I carri allegorici più sferzanti sono quelli contro AfD. Weidel e Wagenknecht “le Barbie di Putin”
Naturalmente, si parla di estrema destra: a Colonia, un carro mostra una platea di braccia tese, che salutano un enorme deretano nudo, incarnazione del partito di ultradestra AfD. E d’altra parte, le responsabilità dell’ascesa dell’estremismo sono attribuite anche agli altri partiti: un’altro carri, infatti, mostra la leader di AfD Alice Weidel, gonfiata a dismisura, come un pallone, da tre grosse pompe, manovrate da figure dipinte con i colori della coalizione di governo (rosso per l’SPD, giallo per l’FDP e verde, ovviamente, per i Verdi). Sempre Weidel è protagonista di un altro carro satirico, che la raffigura insieme a Sahra Wagenknecht, a bordo di un’auto rosa guidata dal presidente russo Vladimir Putin, che regge il volante con le mani insanguinate. Il carro è accompagnato dalla scritta, in rima, “Alle Barbie non importa che un criminale faccia loro da autista”. A Colonia, invece Wagenknecht è presentata nell’atto di compiere una prestazione atletica difficilissima: una “spaccata” fra estrema destra ed estrema sinistra.
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Per contro, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è rappresentato come un “Amleto” militare, che invece del teschio di Yorick tiene in mano un elmetto e si chiede “To be or NATO be?”.
Citazione shakespeariana anche per il cancelliere Olaf Scholz, ritratto a Colonia come un bradipo, simbolo della lentezza e dell’inerzia, che riposa su un ramo, con lo sguardo sonnolento e la scritta “Tutto il resto è silenzio”. I responsabili del carnevale di Colonia hanno descritto questo carro come “l’immagine perfetta per rappresentare tutta la passione e il dinamismo con cui il cancelliere Scholz guida il governo”. Anche il Ministro delle Finanze Christian Lindner (FDP) è presente fra i carri di Colonia, trasformato in un porcellino salvadanaio sudato, attaccato al “freno del debito” per il quale si è tanto battuto – per lo più invano – negli ultimi anni.
A Düsseldorf – altro polo del carnevale tedesco – si specula sui carri di Jacques Tilly, uno dei più noti creatori di carri allegorici di tutta la Germania, attivo dagli anni ’80 e noto per la sua satira tagliente, che tradizionalmente tiene segrete le sue creazioni fino alla mattina del Lunedì Grasso “per evitare censure”. I carri di Tilly sono noti per la loro capacità di cogliere l’essenza della satira politica, trasformando le questioni più scottanti in opere d’arte mobili che stimolano il dibattito pubblico.
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