Rimigrazione: il piano per le espulsioni di massa nell’incontro segreto fra AfD e movimenti identitari

Martin Sellner Rimigrazione attivista austriaco
Martin Sellner, l'estremista di destra austriaco che teorizza la "rimigrazione", ovvero la deportazione di massa, durante una manifestazione a Graz, in Austria, nel 2016. Foto: Martin MAGA, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

Un’inchiesta condotta dalla redazione giornalistica investigativa Correctiv ha fatto emergere inquietanti retroscena su un incontro segreto avvenuto in un albergo nei pressi di Potsdam, nel novembre dello scorso anno. Alla riunione avrebbero partecipato esponenti di spicco del partito di ultra destra Alternative für Deutschland e noti attivisti dei movimenti identitari. Obiettivo dell’incontro sarebbe stato mettere a punto un “masterplan”, ovvero una strategia di ampio respiro per l’espulsione di milioni di stranieri, ma anche di persone di origine straniera con passaporto tedesco. La parola d’ordine utilizzata è “rimigrazione”, che altro non è che un sinonimo per “espulsione di massa”.

Tra i membri di AfD presenti c’era anche Roland Hartwig, consigliere personale della leader Alice Weidel. Oltre a lui, diversi esponenti di AfD, che avrebbero però dichiarato in seguito di aver partecipato a titolo personale e non in quanto rappresentanti del partito. L’ospite d’onore della serata era Martin Sellner, attivista austriaco di spicco nell’ambiente dell’ultradestra identitaria europea. Tanto lo staff di Weidel quanto lo stesso Hartwig, una volta venuta alla luce l’inchiesta, hanno negato di essere stati informati in anticipo su chi avrebbe partecipato all’incontro.


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Questa posizione dei due esponenti di AfD, però, potrebbe essere messa in dubbio alla luce della lettera di invito all’incontro, che Correctiv ha ottenuto e che è stata messa a disposizione anche dell’agenzia di stampa tedesca dpa, nella quale si leggerebbe che all’evento sarebbe stato presentato un “concetto strategico, ovvero un masterplan” e in un’altra che a presentarlo sarebbe stato “nientemeno che Martin Sellner”.

Alice Weidel –
Foto: Sandro Halank, Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons – Weidel e il suo segretario Roland Hartwig hanno negato di sapere che Sellner sarebbe stato presente all’incontro.

Per la partecipazione era inoltre richiesta una “donazione minima di 5000 euro”, a conferma del fatto che “la raccolta di fondi di sostegno è un compito fondamentale del nostro ciclo”. Le lettere sarebbero firmate rispettivamente da un noto imprenditore, e da Gernot Mörig, a capo dell’associazione identitaria Heimattreue Jugendm, che risulterebbero pertanto essere gli organizzatori dell’incontro. Correctiv ha anche riferito che la presentazione di Sellner sulla “remigrazione” era il tema centrale dell’incontro.

Il piano per la rimigrazione: dirottare milioni di persone in Nordafrica, togliere la cittadinanza tedesca agli immigrati naturalizzati

Nel suo intervento Sellner avrebbe delineato nel dettaglio il piano di espulsione di richiedenti asilo, stranieri regolari e “cittadini non assimilati”, ovvero persone tedesche a tutti gli effetti, con un background di migrazione. Questo piano di espulsione di massa, ribattezzato “rimigrazione”, arriverebbe a prevedere specifiche aree geografiche, in particolare in Nordafrica, dove dirottare gli espulsi e anche “coloro che li sostengono”, per un totale di due milioni di persone.

I partecipanti si contraddicono

Dopo l’emersione dell’inchiesta, AfD ha preso parzialmente le distanze dalle idee di Sellner. Anche l’imprenditore e Mörig hanno iniziato a contraddirsi. Nello specifico, Mörig ha dichiarato di ricordare le dichiarazioni del neonazista Sellner in modo diverso da come emerso nell’inchiesta e ha specificato che, se le avesse comprese in quel senso, si sarebbe senza dubbio opposto. L’imprenditore, dal canto suo, nega di essere stato l’organizzatore dell’incontro, ruolo che attribuisce interamente a Mörig e si dice fermamente contrario all’idea di “trattare i cittadini tedeschi come cittadini di seconda classe”. Anche altri membri di AfD che hanno partecipato all’incontro si sono affrettati a prendere le distanze: Ulrich Siegmund, capogruppo parlamentare di AfD in Sassonia-Anhalt, per esempio, ha risposto alle domande dei giornalisti tramite lo studio legale Höcker, sottolineando di aver partecipato all’incontro come “privato” e non in qualità di deputato. Sellner, Hartwig, Huy e l’esecutivo federale del partito non hanno risposto alle domande di Correctiv, che invece riferisce le loro dichiarazioni nel contesto dell’evento.

Secondo il rapporto, inoltre erano presenti anche alcuni membri della CDU, che sarebbero membri anche della controversa Werteunion (Unione dei Valori) di Hans-Georg Maaßen. Nello specifico, Simone Baum, del Consiglio di amministrazione della Werteunion in Nord Reno-Westfalia, Michaela Schneider, membro supplente del Consiglio di amministrazione della Werteunion in Nord Reno-Westfalia, Silke Schröder, membro del Consiglio di amministrazione della Verein Deutsche Sprache (Associazione linguistica tedesca), Ulrich Vosgerau, ex membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Desiderius Erasmus.

I nomi di tutti i partecipanti e le rispettive cariche e professioni, così come il resto dell’inchiesta, sono consultabili qui.

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