Germania: l’Unione dei Valori è diventata un partito. Nel programma, punti in comune con AfD
È ufficiale: la Germania ha un nuovo partito politico. Si tratta della Werteunion, ovvero “Unione dei Valori”, che partiva come associazione ultraconservatrice interna alla CDU/CSU, ma che, soprattutto su impulso del suo presidente Hans-Georg Maaßen, si è staccata progressivamente dalla linea ufficiale del partito cristiano-democratico fino a uscirne del tutto. Maaßen, che è anche ex presidente dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione, insieme ai suoi sostenitori, aveva annunciato l’intenzione di compiere il passo successivo e procedere con la fondazione del nuovo partito politico.
L’evento che ha segnato la nascita formale di questo nuovo soggetto politico ha avuto luogo su una nave in prossimità delle rive del Reno, vicino a Remagen, e ha segnato una svolta significativa nel panorama politico tedesco, introducendo un nuovo attore che potrebbe cambiare una parte degli equilibri di potere in Germania.
L’obiettivo dell’Unione dei Valori: attirare l’elettorato più a destra della CDU
L’obiettivo dichiarato del partito è di attrarre gli elettori a destra dell’Unione, cercando di colmare il divario tra la CDU/CSU tradizionale (che, secondo Maaßen, si è snaturata) e l’AfD, che si è radicalizzata. Questa dichiarazione cozza leggermente con la posizione, espressa alcuni mesi fa da Maaßen, secondo cui la Werteunion sarebbe stata, per certi versi, più a destra di AfD, in quanto più orientata verso una visione liberista dell’economia. Il programma di fondazione dell’Unione dei Valori contiene diverse dichiarazioni di principio che non sorprendono, poiché sono perfettamente in linea con le posizioni espresse da Maaßen negli ultimi mesi, a anche alcune affermazioni che sono presenti anche nel programma base di AfD.
Nel programma democrazia diretta e contrasto all’ideologia “gender”
I passaggi più ripresi dalla stampa, che riflettono poi le posizioni di molti partiti populisti di destra a livello europeo, hanno a che fare con una messa in discussione dei meccanismi della democrazia rappresentativa e con lo spauracchio della cosiddetta “ideologia gender”. Fra i paragrafi più controversi: “Siamo favorevoli allo smantellamento dello stato dei partiti e all’ampliamento del governo del popolo, anche attraverso l’introduzione di elementi plebiscitari come il referendum”, si legge nella bozza della Werteunion. Il passaggio equivalente di AfD recitava “Vogliamo dare al popolo il diritto di votare sulle leggi approvate dal Parlamento”. In materia di “ideologia gender”, la Werteunion dichiara di volere che i bambini siano “protetti dalla sessualizzazione precoce e dall’ideologia di genere, soprattutto negli asili e nelle scuole”, mentre AfD chiede che “non sia permessa la sessualizzazione precoce negli asili, nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole e che non si metta in dubbio l’identità sessuale dei bambini”.
Le dichiarazioni di principio che hanno accompagnato la fondazione del nuovo soggetto politico hanno visto dichiarazioni di intenti relative alla difesa di valori come “la libertà, lo stato di diritto, la democrazia e la tolleranza”, ma anche “il ritiro dello Stato dalla vita privata dei cittadini”.
Maaßen eletto presidente all’unanimità
Maaßen, il cui mandato alla guida dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione si è esteso dal 2012 al 2018 ed è terminato in seguito ad accuse di estremismo di destra (accuse che lo hanno portato, più di recente, a essere oggetto di indagine da parte dello stesso organo di cui era a capo), è stato eletto presidente del partito all’unanimità. La sua elezione arriva dopo che Maaßen ha lasciato la CDU di sua spontanea volontà a gennaio, in seguito all’avvio di una procedura di espulsione contro di lui da parte del comitato esecutivo del partito.
Accanto a Maaßen, sono stati eletti vicepresidenti dell’Unione dei Valori Alexander Mitsch, ex presidente dell’associazione Werteunion, il viceammiraglio riservista Kay-Achim Schönbach e l’ex deputato CDU Albert Weiler. L’Unione dei Valori ha annunciato l’intenzione di candidarsi alle elezioni statali di settembre in Brandeburgo, Sassonia e Turingia, ma ha escluso la partecipazione alle elezioni europee di giugno.
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