L’ex capo dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione classificato come estremista di destra

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Hans-Georg Maaßen Foto: EPA-EFE/HAYOUNG JEON

Non era mai successo prima, in Germania, che l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV) tenesse sotto osservazione un proprio ex-presidente, per poi decidere di classificarlo ufficialmente come estremista di destra. È successo a Hans-Georg Maaßen, che ha ricoperto la carica dal 2012 al 2018 e che, più di recente, si è allontanato progressivamente dal suo partito, la CDU, per arrivare a concepire l’idea che il gruppo ultraconservatore da lui presieduto, la Werteunion, possa diventare una forza politica indipendente. A riportare per primi la notizia sono stati il magazine politico della ARD “Kontraste” e il portale di notizie “t-online”.

Molteplici accuse di estremismo: l’indagine dell’Ufficio per la Protezione della costituzione ha analizzato anni di materiali

Negli ultimi anni, Maaßen ha fatto una serie di dichiarazioni che gli sono valse molteplici accuse di estremismo nel dibattito pubblico tedesco, ma, fino a questo momento, non si era arrivati alla classificazione ufficiale che il BfV determina, quando ritiene che ci siano gli elementi per considerare anticostituzionali le posizioni di una persona o di un gruppo politico. Nel tempo, l’Ufficio per la Protezione della costituzione, nel tempo, ha accumulato una vasta quantità di materiale su Maaßen, che include dichiarazioni pubbliche, interazioni sui social media e le sue associazioni con gruppi e individui. Dopo un’attenta analisi di queste informazioni, il BfV ha concluso che Maaßen può essere classificato come un estremista di destra.

Maaßen ha recepito la notizia e ha addirittura pubblicato una lettera dell’Ufficio per la protezione della Costituzione sulla sua homepage, ma ha respinto le accuse, definendole infondate e ingiustificate e parlando, in un’intervista al magazine del pubblicista di destra Roland Tichy, di un attacco all’ordine democratico di base da parte del Ministero dell’Interno.


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La questione è stata portata all’attenzione dei membri responsabili del Bundestag tedesco. Durante una riunione segreta, i parlamentari sarebbero stati informati della classificazione di Maaßen come estremista di destra e della sua inclusione nel sistema informativo dell’Ufficio per la protezione della Costituzione già qualche settimana prima della dichiarazione ufficiale – del resto, lo stesso Maaßen, secondo quanto riportato da t-online, sarebbe stato a conoscenza dell’indagine a suo carico.

L’abbandono dell’incarico el ‘uscita dalla CDU

Nel 2018, Maaßen era stato costretto a lasciare l’incarico a causa di una controversia legata alle sue dichiarazioni riguardo ad alcuni incidenti a Chemnitz, in particolare a un video nel quale si sarebbero visti alcuni estremisti di destra “dare la caccia” agli immigrati, e che avevano sollevato dubbi sulla sua imparzialità. Nel giugno 2021, Stephan Kramer, presidente dell’Ufficio per la protezione della Costituzione della Turingia, ha accusato Maaßen di utilizzare “stereotipi antisemiti per ottenere voti”. Il riferimento era all’utilizzo, in campagna elettorale, di termini e temi che, negli ambienti cospirazionisti di estrema destra, vengono utilizzati per attribuire agli ebrei il presunto controllo economico dell’ordine mondiale. Fra questi ci sono, per esempio, i riferimenti a presunte “elite” invisibili e l’uso denigratorio del termine “globalisti”, che si considerano come pratiche di “dog whistling”, ovvero modi di avvertire determinati gruppi estremisti che il loro discorso viene recepito nel dibattito pubblico.

Inoltre, nel novembre 2023, Maaßen ha fatto un paragone tra l’immigrazione incontrollata e il cancro durante un’intervista alla rivista svizzera di destra Weltwoche, un commento che ha provocato indignazione e – ciò che forse depone ancora più a sfavore dello stesso Maaßen – gli è valso il plauso della rivista di estrema destra Compact Magazine, che aveva elogiato il suo utilizzare toni che “nemmeno i politici di AfD” avevano il coraggio di impiegare nel dibattito su questo tema.

A causa di queste e altre circostanze, quasi un anno fa, la leadership della CDU ha avviato una procedura di espulsione nei confronti di Maaßen, il quale ha poi lasciato partito prima che la procedura potesse essere completata. Attualmente, l’organizzazione conservatrice di destra “Werteunion”, che Maaßen guida, si sta costituendo come partito indipendente, cercando di attrarre elettori con una piattaforma che enfatizza i valori tradizionali e la sovranità nazionale.

La classificazione di Maaßen come estremista di destra da parte dell’Ufficio per la protezione della Costituzione potrebbe avere gravi conseguenze sia per questo progetto politico che per lo stesso Maaßen, che è attualmente un dipendente del Ministero dell’Interno e che, in base a una legge recentemente modificata, potrebbe perdere l’impiego qualora si ravvisasse, da parte sua, un comportamento considerato non rispettoso della Costituzione.

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