Il Ministro della Salute tedesco Karl Lauterbach (SPD) persiste nella sua battaglia contro l’omeopatia, opponendosi tenacemente al finanziamento di prodotti omeopatici da parte delle assicurazioni sanitarie. “È una questione di onestà e credibilità” ha dichiarato il ministro ai media tedeschi, ribadendo che che il suo lavoro si basa sul rispetto delle prove scientifiche.
Continua la battaglia di Karl Lauterbach contro l’omeopatia
“Per questo motivo non posso accettare che le assicurazioni sanitarie paghino per servizi che non hanno alcuna efficacia medica dimostrata” ha ribadito Lauterbach, per poi aggiungere che il governo non può continuare a pagare per un “nonsenso medico“, solo per evitare un dibattito pubblico sull’argomento. Pertanto, ad esempio, non chiuderà un occhio “quando il cancro viene trattato con globuli di zucchero“.
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In questa direzione Lauterbach sta già elaborando una regolamentazione specifica, al fine di fare in modo che le assicurazioni sanitarie pubbliche non finanzino più cure e farmaci omeopatici, come già preannunciato qualche settimana fa.
Gli omeopati insorgono, ma la loro pratica continua a non avere efficacia dimostrabile
Prevedibilmente, la posizione del ministro ha generato aspre critiche nel mondo dell’omeopatia, che in Germania, fino ad ora, ha goduto di un clima di favore.
“L’abolizione dell’omeopatia come prestazione aggiuntiva delle assicurazioni sanitarie limiterebbe le opzioni terapeutiche nell’assistenza medica” ha dichiarato all’agenzia di stampa dpa Michaela Geiger, la presidente dell’Associazione centrale tedesca dei medici omeopati. Geiger ha inoltre dichiarato che, ove l’omeopatia venisse privata delle risorse che Lauterbach minaccia di tagliare, “si creerebbe un monocultura terapeutica negli studi medici”, sostenendo di verificare, ogni giorno, come la “varietà delle terapie” sia un criterio sensato, dal punto di vista medico.
In realtà l’omeopatia, basata su sostanze di origine vegetale, minerale o animale estremamente diluite, non ha tecnicamente un vero fondamento. La comunità scientifica, infatti, concorda sul fatto che non sia stata dimostrata alcuna efficacia dei trattamenti omeopatici, oltre il cosiddetto “effetto placebo”.
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