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Attivisti occupano la foresta del Brandeburgo per protestare contro Tesla

Continua il braccio di ferro fra Tesla e i residenti del Brandeburgo. Di recente, un voto popolare non vincolante ha bocciato la prevista espansione della Gigafactory situata a Grünheide. Tuttavia, in previsione del fatto che l’impresa di Elon Musk non intenda tenere in conto i desideri della popolazione locale, un gruppo di attivisti per il clima ha deciso di rendere ancora più manifesta l’opposizione ai progetti dell’azienda, occupando una foresta vicina al sito della fabbrica. L’iniziativa denominata “Stop Tesla” ha visto circa 80 attivisti erigere case sugli alberi e affiggere manifesti con messaggi di protesta per ostacolare l’espansione della fabbrica. Gli attivisti hanno espresso l’intenzione di rimanere sul posto per un periodo indefinito, allo scopo di impedire a Tesla di procedere con i suoi piani di sviluppo.

Gli attivisti vogliono proteggere la foresta e l’acqua potabile

La principale preoccupazione degli attivisti è incentrata sulla protezione dell’acqua potabile. Una parte del sito della fabbrica di Tesla si trova proprio in una zona critica per la fornitura di acqua potabile in tutta la regione, e il suo consumo è stato talmente elevato da portare, in passato, a razionamenti per il consumo domestico dei residenti. Gli attivisti e diverse associazioni di cittadini del circondario, inoltre nutrono dubbi sul fatto che i politici locali rispetteranno la volontà della comunità, espressa dal voto, e proteggeranno le risorse naturali – considerando che, come già detto, il voto non è vincolante a livello politico sulla decisione di concedere o meno il permesso a Tesla di espandere la fabbrica. Va anche ricordato che, pochi mesi fa, l’azienda aveva provato ad avviare i lavori senza aspettare le necessarie autorizzazioni e che, in quel caso, le operazioni di disboscamento erano state tempestivamente bloccate dalle autorità locali.

L’azienda di Musk progetta di costruire, vicino al sito dell’attuale “Gigafabbrica” una stazione merci, magazzini e un asilo aziendale, che dovrebbero occupare altri 170 ettari di terreno, oltre ai 300 già occupati dal sito industriale esistente, per ottenere i quali sarebbe necessario abbattere oltre 100 ettari di foresta, in un’area considerata di notevole valore ecologico.

Il sindaco di Grünheide, Arne Christiani, ha preso atto dell’opposizione dei cittadini così come espressa dal referendum e ha annunciato che non presenterà più il piano di sviluppo nella sua forma attuale. Nel frattempo, le consultazioni tra Tesla, gli attivisti e i residenti locali sono in corso e continueranno. Il prossimo incontro è previsto per il 14 marzo.

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