Sankt Nikolaus arriva a dicembre… ma non confondetelo con Babbo Natale!

Nikolaus
Photo credits: EPA-EFE/DANIEL KOPATSCH

Mentre a dicembre i bambini italiani si limitano ad aspettare Babbo Natale, la notte del 24, i bambini tedeschi aspettano anche Sankt Nikolaus (San Nicola), che però arriva tra il 4 e il 5 dicembre. Quest’altro personaggio, famosissimo nel folklore nordeuropeo, presenta alcune analogie con il bonario omone vestito di rosso che tutto il mondo conosce, ma ci sono anche sensibili differenze, dovuto a una tradizione diversa.

Il rito della pulizia delle scarpe, in vista del santo

Per prepararsi all’arrivo di Sankt Nikolaus, i bambini sono soliti lucidare scarpe e stivali e lasciarli, la sera del 4 dicembre, fuori dalla porta di casa. In alcuni casi recitano anche una poesia, allo scopo di “potenziare” l’effetto propiziatorio del gesto. Nella notte, le calzature dei bambini buoni saranno riempite dal santo con piccoli doni, come cioccolatini, arance o noci, mentre in quelle dei bambini che non si sono comportati bene verrà infilato un bastoncino.

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Questa tradizione ricorda molto quella della “nostra” Befana, la simpatica vecchina che il 6 gennaio infila nelle calze appese dai bambini frutta o dolci, oppure cenere e carbone. Naturalmente ci si augura che alla fine tutti i bambini ricevano cose belle… nonostante alcuni possano aver commesso qualche marachella in più!

Sankt Nikolaus viaggia inoltre a dorso d’asino, per cui è il caso di lasciare fuori qualche carota, per rifocillare il simpatico animale, così come qualche biscotto per il santo, che tanto si sposta e quindi tanto si stanca, nel suo lungo viaggio notturno.

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Ad accompagnare Sankt Nikolaus, inoltre, c’è anche un’altra figura, una sorta di “perfido servitore” che a seconda delle aree della Germania viene chiamato il Servo, Hans Muff o Rumpelklas Krampus, ed è descritto in modo diverso a seconda delle zone, ma comunque spesso con la barba sporca o avvolto da un mantello scuro e soprattutto “armato” di un bastone o di una frusta, con cui minaccia i bambini che non si sono comportati bene.


Seyran Ateş

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A volte si parla invece dei Krampus al plurale, esseri con sembianze caprine, grandi corna, pelliccia e adorni di rumorosi campanacci. Anche i Krampus hanno la funzione di accompagnare il santo e punire i bambini cattivi e sono talmente presenti nel folklore nordeuropeo che il 5 dicembre, o a volte la settimana precedente, viene organizzata in molte città tedesche (e non solo) una vera e propria sfilata, con performer che incarnano sia San Nikolaus che i terribili Krampus.

Le origini di Sankt Nikolaus

Si ritiene che la leggenda di Sankt Nikolaus si leghi a quella del vescovo Nicholas of Myra, che visse in quella che è l’attuale Turchia e la cui morte è collegata a un 6 dicembre della seconda metà del ‘300. Se ne parla come di una persona nata da genitori ricchi e che scelse di distribuire interamente ai poveri l’eredità ricevuta dopo la loro morte. Con il nome di San Nicola viene celebrato anche in Italia, per esempio a Bari, e infatti, oltre che a maggio, la festa del santo ricorre proprio il 6 dicembre, ricorrenza della traslazione delle ossa da Myra.

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Ritratto di San Nicola di Myra. Prima metà del XIII secolo. Monastero di Santa Caterina, Sinai (Egitto). See page for author, Public domain, via Wikimedia Commons

Tra le varie leggende raccontate su questo santo si narra che, venuto a conoscenza che un nobile caduto in miseria stava per avviare alla prostituzione le tre figlie, per mancanza di dote, san Nicola abbia avvolto tre somme di denaro in tre fagotti e le abbia gettate, per tre notti consecutive e come dote per le tre ragazze, all’interno della casa dell’uomo.

Un’altra leggenda narra che Nicola, già vescovo, resuscitò tre bambini uccisi e cucinati da un crudele macellaio, mentre c’è anche chi dice che questa interpretazione sia una distorsione di una precedente leggenda, che parlava di come san Nicola avesse salvato non tre bambini, ma tre “innocenti”, da intendersi come uomini che san Nicola avrebbe salvato dalla decapitazione.

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