L’Alp è un un essere soprannaturale del folklore tedesco, associato al mondo angosciante degli incubi e del sonno agitato e presente, in diverse varianti, nelle leggende di tutta Europa.
Attenti all’Alp: arriva di notte, per turbare la serenità di chi dorme
A volte l’Alp è paragonato a un vampiro, sia per la sua avversione alla luce solare, sia perché in alcune versioni del mito succhierebbe il sangue delle sue vittime. In realtà il suo aspetto è più vicino a quello di una scimmietta o di un fauno della mitologia classica e il suo comportamento, invece, rievoca principalmente l’incubus… lo ricordate? Parliamo di quella figura malefica che, secondo la tradizione romana, giaceva sul petto dei dormienti, creando in loro una sensazione di soffocamento.
Secondo la leggenda, infatti, l’Alp viene a fare visita alle sue vittime nottetempo, sedendosi proprio sul loro torace: in questo modo procura incubi terribili, ma può anche causare vari tipi di malattie. Può entrare dalla finestra, ma anche dalle serrature delle porte.
L’elemento distintivo dell’Alp: il cappello magico (Tarnkappe)
A caratterizzare l’Alp è il Tarnkappe, un cappello magico (o talvolta un velo), che conferisce a questa creatura diversi poteri e gli permette, ad esempio, di mutare la sua forma alla maniera dei licantropi. Grazie al Tarnkappe, infatti, l’Alp può infatti trasformarsi in animali come gatti, maiali, cani, serpenti o piccole farfalle bianche, in grado di entrare dalla finestra per poi posarsi sul petto della vittima.
Inoltre il Tarnkappe, parola che in tedesco significa “cappa magica che rende invisibili“, permette all’Alp di sparire, nascondendosi allo sguardo altrui. L’unico elemento che resta sempre visibile è proprio il cappello, oggetto prezioso e fondamentale, senza il quale l’Alp perde i suoi poteri magici. Per questo lo custodisce più che gelosamente!
L’Alp nel folklore europeo
Il termine “alp” è la versione tedesca della parola inglese “elf” ed entrambe si legano all’antico folkore germanico. Da “alp” derivano inoltre le parole tedesche “Alpdruck” e “Alptraum” (più comunemente “Albtraum”), che significano entrambe “incubo”. L’alp è tuttavia chiamato anche in altri modi, come “nachtalb”, “trud”, “schrat”, “walrider” e “mar” e quest’ultimo termine ha generato la parola tedesca “Nachtmar“, pari a “fantasma notturno” o “incubo notturno”, di cui il corrispettivo inglese è “nightmare” e quello francese “cauchemar”.
Altre varianti della stessa creatura sono il Drude, diffuso soprattutto nella Germania meridionale e in Austria, lo Schrätteli o Schrättele di molte storie della Foresta Nera, oppure la Old Hag o Night Hag, creatura soprannaturale che nei paesi anglofoni è spesso associata ai fenomeni di paralisi notturna.
Strategie per neutralizzare l’Alp
Per proteggersi dall’Alp esistono varie tecniche, tra cui mettere le scarpe contro il letto, con la punta orientata verso la porta, sistemare un manico di scopa sotto un cuscino, appendere oggetti di ferro sulla spalliera del letto, oppure posizionarsi sul petto uno specchio. In tal modo, l’Alp rimarrà spaventato dalla sua stessa immagine riflessa e scapperà via. Vengono di norma usati anche acciaio e croci.
Prevenire, comunque, è meglio che curare, e siccome si ritiene che questa creatura possa entrare anche dalle serrature delle porte, si può impedire l’arrivo dell’Alp sigillando ogni ingresso, toppe incluse. Altri metodi di protezione consistono nel mantenere una luce accesa durante tutta la notte, oppure dare incarico a un’altra persona di “montare la guardia” presso il dormiente.
L’Alp può infatti essere scacciato da chiunque non sia sotto la sua influenza e talvolta può essere indebolito o completamente immobilizzato inserendo un limone nella sua bocca.
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Questa inquietante figura soprannaturale viene presentata come quasi impossibile da uccidere e può tornare anche dopo essere stata scacciata per accanirsi, come e più di prima, anche dopo anni. Come i coboldi e altre creature malvagie della mitologia tedesca, tuttavia, ogni tanto l’Alp è anche in grado di comportarsi bene.
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