In Germania, le persone con disabilità continuano a incontrare grandi difficoltà nel mondo del lavoro. Nonostante il sistema abbia predisposto una quota per l’inclusione dei lavoratori disabili, infatti, molte aziende preferiscono pagare una somma di compensazione, piuttosto che inserire in organico lavoratori con disabilità.
Lo ha comunicato giovedì Aktion Mensch, a Bonn, durante la presentazione del suo ultimo “Barometro sull’inclusione nel lavoro”, che contiene i risultati di una ricerca condotta in collaborazione con l’Istituto Handelsblatt.
Lavoratori disabili in Germania: l’inclusione non decolla
In base a quanto riportato dallo studio, più di un quarto delle aziende soggette all’obbligo non avrebbe ancora assunto persone con disabilità. Ma di cosa parliamo, quando menzioniamo le quote e di che obbligo di legge parliamo, esattamente? Vediamolo nel dettaglio.
In Germania, le aziende con 20 o più dipendenti sono tenute ad assumere persone gravemente disabili per una quota pari ad almeno il 5%. Laddove il datore di lavoro non soddisfi la quota, potrà però, in alternativa, pagare mensilmente una tassa di compensazione, detta Ausgleichsabgabe, per ogni posizione lavorativa obbligatoria rimasta vacante.
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Aumentato il numero dei disoccupati con disabilità
Recentemente, si è verificato un aumento nel numero dei disoccupati con disabilità, che a ottobre del 2023 risultavano essere 165.700, mentre nel 2022 erano 163.500. Bert Rürup, presidente dell’Istituto Handelsblatt, ha spiegato che la causa di questo calo è l’impatto della flessione economica sul mercato del lavoro, che ha ridotto anche le prospettive occupazionali delle persone con disabilità.
Anche ne 2022, comunque, il tasso di disoccupazione tra le persone con disabilità rimaneva attorno all’11%, quasi il doppio, rispetto al tasso generale. Le persone senza disabilità avevano inoltre più del doppio delle possibilità di ottenere un lavoro, rispetto ai disabili.
Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità: Germania ancora in alto mare
Commentando la situazione, la portavoce di Aktion Mensch, Christina Marx, ha sottolineato un dato sconfortante: a 15 anni dall’adozione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, che sancisce il loro diritto alla partecipazione al mercato del lavoro, la Germania è ancora lontana dall’ottenere una piena uguaglianza.
A rientrare nell’obbligo di assumere una quota di almeno il 5% di lavoratori gravemente disabili, sono circa 175.000 aziende, in Germania. Tuttavia, nel 2022, la percentuale di datori di lavoro che hanno riempito tutte le posizioni obbligatorie è scesa al 39%, registrando il dato più basso dal lancio del primo “Barometro sull’Inclusione”, nel 2013.
Marx ha inoltre sottolineato che questo atteggiamento persiste nonostante la carenza di lavoratori qualificati e nonostante il fatto che, proprio tra le persone con disabilità, ci sia invece una presenza proporzionalmente più elevata di professionisti altamente qualificati.
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