Un bilancio del Deutschlandticket: successi, incertezze e impatto ambientale

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Il Deutschlandticket, il biglietto che offre viaggi illimitati sul trasporto locale e regionale in Germania, fin dalla sua introduzione è stato argomento di accesi dibattiti fra chi ritiene che sia una soluzione definitiva al problema della mobilità sostenibile, chi ritiene che non sia abbastanza efficace e chi invece teme che non serva a nulla se non a creare un buco finanziario nel settore dei trasporti pubblici. Questo abbonamento è stato introdotto all’inizio di maggio e ha guadagnato rapidamente una base di clienti stabile di 10 milioni di possessori, che attualmente lo pagano 49 Euro al mese. A questo prezzo si è arrivati dopo il breve esperimento dell’estate dello scorso anno, con il biglietto a 9 Euro, e dopo che Berlino ha avuto, per un breve periodo, il proprio biglietto a 29 Euro. Al momento, il Deutschlandticket – come suggerisce il nome – vale per tutta la Germania.

Secondo le aziende di trasporto, il DeutschlandTicket è un successo

Secondo l’Associazione delle aziende di trasporto tedesche (VDV), il DeutschlandTicket può considerarsi un successo sotto diversi punti di vista. Questo tipo di abbonamento, infatti, ha reso il trasporto pubblico più accessibile ed economico, attirando nuovi clienti e fidelizzando quelli esistenti. La metà dei titolari aveva già un abbonamento, mentre gli altri utenti viaggiavano prima saltuariamente, con biglietti singoli. In linea di massima, sembrerebbe confermato un effetto di fidelizzazione del Deutschlandticket per svariati milioni di utenti del trasporto pubblico. Per il futuro, le aziende di trasporti vorrebbero estendere convenzioni ulteriormente agevolate, per esempio stringendo accordi con le università e trovando soluzioni specifiche per gli studenti. Inoltre, si sta lavorando all’ipotesi che, con un solo abbonamento, sia possibile far viaggiare, oltre al titolare, anche familiari o animali domestici, come avveniva, per esempio, con l’abbonamento a prezzo pieno per l’area di Berlino, prima del Deutschlandticket.

Il problema del finanziamento

Tuttavia, nonostante il successo iniziale, sorgono incertezze riguardo al futuro dell’abbonamento a 49 Euro. La disputa principale riguarda la divisione dei costi aggiuntivi che esso comporta. Per il 2023, è stato concordato che il governo federale e i Länder dividano equamente questi costi, ma dal 2024 in poi la questione è aperta. Mentre i Länder tedeschi desiderano che il governo federale continui a condividere la metà dei costi, il Ministro dei Trasporti Volker Wissing (FDP) ha respinto questa richiesta.

La VDV prevede perdite significative per il settore, stimate in 2,3 miliardi di Euro per il 2023 e 4,1 miliardi di Euro per il 2024. Con un totale di sei miliardi di Euro di sussidi pubblici per il 2023 e il 2024, si prevede un deficit di finanziamento di 400 milioni di Euro.

Nelle consultazioni tra il Cancelliere Olaf Scholz (SPD) e i ministri presidenti dei Länder, che si sono tenute il 6 novembre, si è cercata, fra le altre cose, una soluzione a questa spinosa questione finanziaria. Fra le soluzioni proposte c’è quella di aumentare il costo dell’abbonamento da 49 a 59 Euro, ma si teme che la decisione possa essere fortemente impopolare. Per lo stesso motivo, è improbabile che il biglietto a 49 Euro venga abolito del tutto: sia il governo federale che quelli locali andrebbero incontro a gravi danni di immagine.


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Impatto ambientale: risultati deludenti

Un aspetto critico dell’abbonamento è il suo impatto ambientale. Nonostante le promesse di riduzione delle emissioni, i risultati sembrerebbero, finora, quantomeno deludenti. Secondo quanto riportato dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, il ricercatore Christian Böttger, dell’Università di Scienze Applicate di Berlino, ritiene che il biglietto sia un fallimento dal punto di vista ambientale. Le riduzioni delle emissioni promesse corrispondono a quelle effettive. Inoltre, uno studio dell’Università Tecnica di Monaco ha rilevato un effetto di spostamento piuttosto limitato dall’auto ai treni, per i viaggi più lunghi.

Secondo i sondaggi commissionati dalla VDV, fra l’8% e il 10% dei titolari del Deutschlandticket è passata dall’uso regolare dell’auto a quello del trasporto pubblico proprio grazie a questo abbonamento.

Gli esperti sottolineano che il prezzo non è l’unico fattore per convincere il pubblico a utilizzare il trasporto pubblico. È necessario infatti migliorare le infrastrutture e fornire servizi di trasporto pubblico di alta qualità, per soddisfare la crescente domanda di mobilità nelle aree urbane come in quelle rurali.

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