Omicidio Giulia Cecchettin: arrestato in Germania Filippo Turetta

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Il principale sospettato per l’omicidio di Giulia Cecchettin, l’ex fidanzato Filippo Turetta, è stato arrestato ieri in Germania dopo otto giorni di fuga. La polizia tedesca lo ha catturato nei pressi di Lipsia, agendo su un mandato di arresto europeo collegato al caso.

Giulia Cecchettin ritrovata morta sabato 18 novembre

Sabato 18 novembre, era stato ritrovato il corpo della ragazza, 22 anni, studentessa di ingegneria biomedica, che avrebbe dovuto discutere la tesi il 16 ed era invece scomparsa dalla tarda serata di sabato 11, dopo essere uscita di casa per incontrare Turetta, coetaneo e studente nella stessa facoltà, in seguito risultato anche lui irreperibile.

Il corpo di Cecchettin, cercato in tutta l’area anche con l’ausilio di droni, era in un burrone vicino al lago Bracis, nella zona di Piancavallo, provincia di Pordenone, e sarebbe stato ritrovato grazie a un flat coated retriver in dotazione ai cinofili della protezione civile del Friuli Venezia Giulia. Secondo la stampa, che cita le indagini dei carabinieri, il corpo sarebbe stato abbandonato poco dopo le tre del mattino di domenica 12 novembre. Giulia sarebbe dunque stata uccisa la stessa notte della sua scomparsa.


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Alle 23.15 della stessa sera, inoltre, risale un ultimo presunto avvistamento a Vigonovo, dove la 22enne sarebbe stata trattenuta nell’auto da Turetta durante una discussione. Un testimone ha dichiarato infatti di aver udito le urla della ragazza e di aver visto Turetta ripartire verso il centro.

Ci sarebbe poi un video drammatico, ripreso, sempre nella notte tra l’11 e il 12 novembre, dalle telecamere di una zona industriale di Fossò (Venezia). Nel filmato si vedrebbe un’aggressione contro Giulia, che tenterebbe di fuggire e verrebbe rincorsa, colpita e caricata a forza in auto da Turetta.

La polizia tedesca insospettita dalle luci spente dell’auto

La polizia tedesca avrebbe individuato il giovane quando la sua auto è rimasta senza benzina e si è fermata sulla corsia d’emergenza dell’autostrada A9, nei pressi della cittadina di Bud Durremberg, vicino Lipsia. Le luci spente dell’auto hanno insospettito gli agenti, perché in Germania è previsto che restino accese, sulla corsia d’emergenza, anche ad auto ferma. Dopo aver effettuato un controllo hanno scoperto subito, grazie alla targa, che l’uomo alla guida era ricercato, procedendo quindi all’arresto.

La stampa tedesca ha dedicato spazio a questa vicenda, descritta come un evento che ha “scosso l’Italia”. Gli agenti che hanno arrestato Turetta hanno riferito che l’uomo non ha opposto resistenza, sembrando “stanco e rassegnato, come se fosse desideroso di consegnarsi”. Al momento è in custodia presso un ufficio di polizia tedesco, in attesa di essere rimpatriato. “Nel giro di 48 ore sarà in Italia per essere processato” ha commentato Antonio Tajani, ministro e vicepremier.

Tajani chiede laurea honoris causa per Giulia Cecchettin

Tajani ha anche espresso il desiderio che Giulia Cecchettin riceva una laurea honoris causa. “Come uomo, chiedo scusa a tutte le donne, a partire da mia moglie e mia figlia, per ciò che gli uomini sono capaci di fare” ha dichiarato il ministro, che ha inoltre posto l’accento sul fatto che l’arresto di Turetta sia stato possibile grazie al mandato d’arresto europeo, il quale permetterà al sospettato di essere consegnato alla giustizia italiana in pochi giorni.

Gli investigatori ritengono che la vittima sia stata accoltellata oltre 20 volte ed è comunque previsto un esame autoptico a breve termine, probabilmente oggi. Dopo aver occultato il corpo di Cecchettin. Turetta avrebbe raggiunto Cortina e viaggiato attraverso l’Austria, prima di essere arrestato in Germania.

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