Germania: la sinistra propone l’indennità per il clima. 200 Euro al mese e sussidi alle industrie

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Janine Wissler Foto: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

Die Linke, il partito più a sinistra dell’arco parlamentare tedesco, sta uscendo da un “divorzio” doloroso, puntando su nuove proposte. Il divorzio è quello da Sahra Wagenknecht, che, dopo un lungo ed estenuante processo di allontanamento, ha finalmente deciso di uscire dalla formazione e fondare un partito proprio. Secondo i leader di Die Linke, nonostante il colpo che questa mossa ha inferto alla presenza del partito in parlamento (con Wagenknecht sono andati via altri nove deputati, facendo venir meno il numero per una frazione parlamentare al Bundestag – fonte: Tagesschau), questa nuova situazione permetterà finalmente ai membri rimasti di smettere di concentrarsi sui dissidi interni e riprendere a pensare alle proposte politiche. Il co-leader del partito Martin Schirdewan è ottimista e ha dichiarato a tal proposito: “Oggi abbiamo dato il via libera a un partito di sinistra con un futuro”.

Martin Schirdewan, Die Linke, Sinistra tedesca
Martin Schirdewan
Foto © Chudowski

Le proposte della sinistra tedesca: indennità per il clima e partecipazione statale nelle industrie dei settori essenziali

Anche in virtù dei risultati deludenti degli ultimi anni, a livello tanto locale quanto nazionale, infatti, Die Linke sta strutturando una nuova linea politica, che sembra avere un focus significativo sui temi dell’economia e del clima. In un documento strategico presentato in occasione di una conferenza tenutasi domenica, il partito propone, per esempio, l’istituzione di un’indennità climatica di 200 Euro al mese, insieme a misure come la partecipazione statale in raffinerie e oleodotti, e sussidi energetici per l’industria. L’indennità climatica dovrebbe essere corrisposta a chiunque guadagni fino a 4000 Euro al mese, ma non sono state menzionate ipotesi di finanziamento.


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Proprio la politica climatica è uno dei temi sui quali la “nuova” sinistra tedesca si distacca dalle posizioni della fuoriuscita Wagenknecht. Die Linke, infatti, è favorevole a una rigorosa politica di protezione ambientale, oltre che a una rapida ristrutturazione dell’economia. Schirdewan ha affermato che la coalizione di governo sta attuando politiche di tagli eccessivi eccessivi e si sta attenendo troppo scrupolosamente al freno al debito (tema particolarmente caro al Ministro delle Finanze Christian Lindner, FDP), invece di affrontare le sfide economiche e ambientali.

Sull’immigrazione, Die Linke critica il governo: “controlli e limiti non risolvono i problemi”

L’altra leader di Die Linke Janine Wissler, inoltre, ha criticato aspramente le misure del governo tedesco contro l’immigrazione irregolare, sottolineando la necessità di un migliore finanziamento per le autorità locali, in particolare per investimenti in alloggi accessibili e scuole, piuttosto che di controlli alle frontiere e limiti massimi al numero di persone che possono essere accolte. Ha sottolineato che il problema non è l’immigrazione, ma la distribuzione.

Inoltre, il partito propone “il più grande programma di investimenti nella storia della Repubblica” per settori chiave come l’industria, l’energia e i trasporti. Questo programma prevederebbe, fra le altre cose, la creazione di una “fondazione industriale” finanziata dal governo federale, che acquisirebbe quote in aziende rilevanti dei settori chiave, per proteggere infrastrutture critiche, come raffinerie, oleodotti e impianti di stoccaggio dell’energia, da acquisizioni straniere.
Il documento sottolinea infine la necessità di aiuti finanziari per le aziende che si impegnano in una produzione rispettosa dell’ambiente e politiche atte a garantire energia a prezzi agevolati per le imprese industriali.

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