L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una bozza di risoluzione che chiede il cessate il fuoco umanitario nella Striscia di Gaza. La Bozza è stata approvata con 120 voti a favore, 14 contrari e 45 astenuti e chiede, oltre al cessate il fuoco, anche la fornitura di risorse umanitarie come cibo, acqua, carburante ed elettricità “in quantità sufficienti”, nonché l’accesso “senza ostacoli” all’assistenza umanitaria.
Si condannano inoltre “tutti gli atti di violenza diretti contro i civili palestinesi e israeliani, compresi tutti gli atti di terrorismo e gli attacchi indiscriminati” e si esprime inoltre “preoccupazione per la recente escalation di violenza dopo l’attacco del 7 ottobre”. Il documento non è giuridicamente vincolante, ma esprime l’indirizzo della maggioranza degli Stati membri dell’ONU e ha quindi un forte peso politico.
Risoluzione ONU per la tregua a Gaza: come hanno votato i vari Paesi
La maggioranza dei Paesi coinvolti, con 120 voti, ha votato a favore della bozza, posizione espressa, nell’UE, da Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Irlanda, Lussemburgo e Malta, e al di fuori dell’UE, anche da Russia, Cina e Brasile. Tra i 14 contrari ci sono invece Usa e Israele, ma anche Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia. Tra gli astenuti si sono Germania, Italia, Regno Unito, Olanda, Svezia, Polonia, Bulgaria, Romania, Slovacchia, Giappone e India.
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Annalena Baerbock: “Ecco perché la Germania si astiene”
La ministra degli esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha spiegato le ragioni dell’astensione della Germania e ha parlato di mancanza di equilibrio all’interno del documento ONU. “Poiché la risoluzione non menziona chiaramente il terrorismo di Hamas, non chiede il rilascio di tutti gli ostaggi in modo sufficientemente chiaro e non afferma il diritto di autodifesa di Israele, alla fine abbiamo deciso, insieme a molti dei nostri partner europei, di non votare per la risoluzione” ha dichiarato la ministra.
L’Italia fa eco alle dichiarazioni della Germania. Anche il ministro degli esteri e vicepresidente del consiglio, Antonio Tajani, ha infatti definito la risoluzione votata dall’assemblea “non equilibrata”, perché non contenente “una condanna di Hamas”, il riferimento “alla difesa di Israele” e perché al suo interno ci sarebbero una serie di punti che non renderebbero “equilibrato” il testo.
Non passa neanche emendamento presentato dal Canada
Non è passato neanche l‘emendamento presentato dal Canada, che chiedeva di inserire all’interno del testo proprio la condanna degli attacchi terroristici di Hamas e la richiesta di un immediato rilascio degli ostaggi rapiti. L’emendamento, infatti, non ha raggiunto la necessaria maggioranza dei due terzi dei votanti. Nonostante il voto favorevole di 88 Paesi, 55 hanno votato contro e 23 si sono astenuti e non è stata quindi raggiunta la necessaria maggioranza qualificata.
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