Wegner attacca: “Höcke è un nazista”. Nessun accordo con AfD a Berlino
Il sindaco di governo di Berlino, Kai Wegner (CDU), è categorico: nessuna collaborazione con AfD. “Non farò alcun accordo con questo partito all’interno del parlamento di Berlino, mai” ha dichiarato Wegner al quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ).
Il sindaco di Berlino, nonché esponente di spicco del partito cristiano-democratico, ha definito “fondamentalmente sbagliato” ottenere maggioranze con l’appoggio di Alternativa per la Germania, citando l’esempio della Turingia.
Wegner critica CDU Turingia: “Nessun accordo con AfD a Berlino, mai”
Wegner ha criticato il gruppo CDU della Turingia, che ha ottenuto la riduzione dell’imposta sul trasferimento sui terreni proprio con i voti di AfD. Wegner ritiene corretta la posizione della CDU sul tema, e cioè sulla riduzione dell’imposta, ma ha sottolineato che ricorrere ai voti dell’ultradestra per raggiungere maggioranze che non si otterrebbero altrimenti è una scelta intrinsecamente errata.
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L’attacco al leader di AfD Turinga: “Höcke è un nazista”
Wegner ha inoltre specificato che non intende neanche dialogare né collaborare con singoli politici di AfD e ha chiarito che “finché persone come Björn Höcke resteranno in questo partito, si tratterà di un partito di estrema destra”, aggiungendo che “non voglio avere nulla a che fare con loro“. Quindi, la bordata finale del capo del governo di Berlino: “tutti coloro che a un certo punto hanno lasciato la CDU o altri partiti per unirsi ad AfD, hanno esattamente la responsabilità di tollerare persone come Höcke nel loro partito. Höcke è un nazista”.
Björn Höcke, e cioè il leader di AfD Turingia, è uno dei personaggi più controversi all’interno di un partito che già di per sé è considerato “tabù” e in data da definirsi verrà giudicato dal tribunale distrettuale di Merseburg perché, secondo l’accusa formalizzata dalla procura di Halle, nel 2021 avrebbe concluso un comizio elettorale con le parole: “Tutti per la nostra patria, tutti per la Sassonia-Anhalt, tutti per la Germania”. Ciò che rende questa dichiarazione problematica è il fatto che l’ultima parte è stata identificata come uno slogan delle famigerate SA (Sturmabteilung), il primo gruppo paramilitare del partito nazista.
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