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Sei condanne per l’assalto al Reichstag del 2020

346 procedimenti preliminari contro ignoti, 89 indagati, ore di materiale video visionato dalla polizia e sei condanne. Questo, per ora, il bilancio dell’assalto al Reichstag verificatosi tre anni fa, ad agosto 2020, durante una manifestazione contro le politiche di contenimento della pandemia. Oggi questa vicenda è scivolata talmente indietro nella lista delle priorità, per i tedeschi, che si fatica a ricordare quanto, nei giorni immediatamente successivi ai disordini, l’opinione pubblica fosse turbata dal concetto stesso di “assalto al Reichstag”.

Anche se, nei fatti, la giornata si concluse con un bilancio infinitamente meno grave, per esempio, di quello dell’assalto a Capitol Hill, a Washington – che all’epoca venne citato più di una volta come termine di paragone – l’idea stessa che i manifestanti avessero potuto avvicinarsi tanto all’ingresso dell’edificio aveva scatenato dibattiti. Come era stato possibile? Perché c’erano così poche forze di polizia a impedirlo?

Assalto al Reichstag, insulti alle forze dell’ordine e saluto nazista

Ora, il tribunale distrettuale di Tiergarten ha emesso sentenze a carico di cinque uomini e una donna, tutti coinvolti nei fatti sopra citati. Questi individui, provenienti da Berlino, Brandeburgo e Baden-Württemberg, sono stati dichiarati colpevoli di violazione della quiete pubblica, insulti alle forze dell’ordine e di aver fatto il saluto hitleriano, e condannati a pene pecuniarie, con somme comprese tra 1800 e 2500 Euro.


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Nel corso della manifestazione del 29 agosto 2020, si era registrata la convergenza di diversi movimenti, per lo più contigui all’estremismo di destra e alle teorie del complotto. Nelle foto di quella giornata si vedono diverse bandiere normalmente utilizzate dai Reichsbürger. Non sono state diffuse informazioni sulle eventuali affiliazioni politiche delle persone condannate.

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