Nuove accuse contro i Rammstein. Al centro un altro membro della band

Rammstein a Berlino
Foto: Dennis Radaelli, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

La tempesta che si è scatenata dopo le accuse contro i Rammstein – e in particolare contro il frontman, Till Lindemann – mosse dall’irlandese Shelby Lynn non accenna a placarsi. I biglietti per i concerti berlinesi della band erano comunque esauriti da tempo e due dei tre concerti previsti allo stadio olimpico si sono svolti con successo, nonostante le proteste organizzate dai promotori di una petizione che intendeva vietarli. Il terzo concerto è previsto per stasera. Nel frattempo, però, altre due donne hanno mosso accuse simili a quelle di Lynn, questa volta contro il tastierista Christian “Flake” Lorenz. Le loro dichiarazioni sono state raccolte e pubblicate da NDR e dalla Süddeutsche Zeitung, ma, fino a questo momento, non risulta essere stata presentata alcuna denuncia. Flake, Lindemann e il batterista Christoph Schneider, menzionato nel racconto di una delle due donne, hanno fatto respingere tutte le accuse dai propri avvocati.

Le nuove testimonianze, raccolte da NDR e SZ che riportano solo nomi fittizi, per proteggere l’identità delle due donne, riferiscono di presunti abusi sessuali risalenti a molti anni fa, addirittura prima che la band tedesca arrivasse al successo internazionale.

La casa in campagna

Una delle due donne, alla quale viene attribuito il nome di Jasmin Stevens, ha raccontato di aver incontrato per la prima volta Lindemann all’età di 17 anni, in occasione di un evento in cui il cantante firmava autografi dopo la pubblicazione del suo libro “Messer”, pubblicato alla fine del 2002. Stevens racconta di essere stata, all’epoca, “assolutamente innamorata” di Lindemann. Successivamente, insieme a degli amici, sostiene di aver proseguito la serata in un bar di Berlino, nel quartiere di Prenzlauer Berg, insieme allo stesso Lindemann e al tastierista “Flake”. In quell’occasione, i due avrebbero invitato la ragazza a seguirli nella casa si campagna di Lorenz, nel Brandeburgo.


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Stevens racconta di aver inizialmente mentito, dichiarando di avere 22 anni, per poi rivelare la propria vera età una volta a destinazione. Nella casa di campagna, afferma, i due avrebbero condiviso con lei grandi quantità di alcol. A un certo punto della serata, Stevens riferisce di aver manifestato sintomi di intossicazione, come un senso di secchezza in bocca e la sensazione che i muri si chiudessero intorno a lei e, a quel punto, sarebbe andata da sola al piano di sopra per riposare.

Mentre era sola, Flake si sarebbe sdraiato accanto a lei e avrebbe iniziato un rapporto sessuale, che Stevens dichiara di non aver desiderato, ma al quale afferma di non essersi opposta, in quanto si sentiva “scollegata da se stessa”. In seguito, afferma, avrebbe discusso questa esperienza traumatica con molte persone e ne avrebbe parlato in numerose sessioni di psicoterapia (le note di tali sessioni, risalenti all’epoca confermerebbero, secondo quanto riferiscono i media che hanno collaborato all’inchiesta, confermerebbero le sue dichiarazioni). Stevens racconta anche che questo episodio non avrebbe modificato la sua infatuazione per Lindemann, che avrebbe continuato a frequentare e con il quale afferma di aver avuto una breve relazione interamente consensuale.

Lorenz, nel frattempo, ha fatto respingere tutte le accuse dai propri avvocati. Va specificato che, al momento, non è stata presentata alcuna denuncia contro di lui.

La festa degli esordi

Un’altra donna, identificata con il nome fittizio di Sybille Herder, si è fatta avanti raccontando ai giornalisti di un presunto episodio di violenza risalente al febbraio 1996, quando la band era quasi agli esordi. Dopo un concerto a Gera, Herder dichiara di aver accompagnato i Rammstein in albergo, continuando a bere e a festeggiare insieme a Lindemann, Flake e al batterista Christoph Schneider. La mattina successiva si sarebbe svegliata nuda e con un forte dolore all’addome, senza alcun ricordo di cosa fosse successo quella notte. Non essendo in grado di identificare con certezza il responsabile del suo stato fisico, afferma, la donna, allora ventiduenne, non avrebbe sporto denuncia all’epoca, poiché riteneva che le sue accuse sarebbero rimaste inascoltate.

Quando però fu pubblicata la poesia di Lindemann “Wenn Du schläfst” (Mentre dormi), all’inizio di marzo 2020, Harder riferisce di essere rimasta molto colpita, poiché il testo parla di un rapporto non consensuale con una donna priva di sensi. Per questo motivo, riferisce a NDR e SZ, aveva pensato di scrivere una lettera alla casa editrice Kiwi, che all’epoca aveva pubblicato il libro di poesie di Lindemann. La lettera non è stata inviata, ma dai metadati del PDF messo a disposizione dei giornalisti, essa risulterebbe effettivamente datata a marzo del 2020.

Nell’aprile dello stesso anno, Herder ha poi scritto alla stazione radio SWR, che aveva recensito la poesia di Lindemann, sostenendo di voler raccontare le proprie esperienze in merito. Portavoce di SWR hanno confermato di aver ricevuto il messaggio e hanno espresso rammarico per non aver mai risposto. In seguito, Herder afferma di aver contattato anche l’organizzazione di protezione delle vittime di violenze sessuali Weißer Ring.

Flake e Schneider, come già Lindemann, hanno negato tutte le accuse attraverso i loro legali. Non ci sono, al momento, denunce né indagini a loro carico. Gli stessi media tedeschi che hanno riferito le testimonianze delle due donne evidenziano come, in questo caso, valga la presunzione di innocenza.

La situazione fino a questo momento: le prime accuse contro i Rammstein

Le accuse contro Till Lindemann, il cantante dei Rammstein, sono emerse alla fine di maggio, dopo una serie di tweet in cui Shelby Lynn riferiva di essere stata drogata durante una festa in occasione di un concerto della band a Vilnius, in Lituania. In quell’occasione, aveva sostenuto, Lindemann si sarebbe comportato come se si aspettasse da lei un rapporto sessuale, arrabbiandosi al suo diniego, senza però usarle violenza. Il giorno dopo, Lynn riferisce di essersi svegliata con lividi di origine ignota sul corpo e pochi ricordi della notte precedente. Un’indagine preliminare in merito è stata avviata e poi archiviata dalla procura di Vilnius.

Nel frattempo è stato messo sotto accusa il sistema della cosiddetta “fila zero”, secondo il quale una donna che faceva parte dello staff della band (e che in seguito ne è stata allontanata) selezionava le ragazze più avvenenti prima dei concerti per offrire loro posizioni in prima fila durante gli spettacoli e inviti a feste esclusive con i membri della band dopo i concerti. In tali occasioni, hanno sostenuto alcune donne, era sottinteso che Lindemann scegliesse fra le donne così selezionate quelle con le quali desiderava fare sesso. In seguito a queste prime accuse, il batterista Christoph Schneider aveva preso le distanze da Lindemann, sostenendo che, nonostante a suo avviso non fossero stati commessi reati, riteneva che potessero essere successe cose che, per quanto legali, personalmente era incline a ritenere “non a posto” . Aveva aggiunto che per i Rammstein era importante che le feste private di Lindemann non venissero confuse con gli after show ufficiali della band.

 

Fonti: Süddeutsche Zeitung, NDR.

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