Germania lancia strategia per emanciparsi dalla Cina. Pechino protesta

cina
Olaf Scholz (SPD). Oboneo, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

Giovedì il Gabinetto Federale ha lanciato la sua strategia globale per una maggiore indipendenza economica dalla Cina. La reazione di Pechino non si è fatta attendere ed è arrivata con un comunicato pubblicato sul sito dell’Ambasciata cinese a Berlino.

Emanciparsi dalla Cina: la strategia della Germania in 61 pagine

Nel documento tedesco, lungo 61 pagine e frutto di mesi di discussioni, il Gabinetto federale non dichiara di volersi sganciare da Pechino, ma esprime l’intento di ridurre la dipendenza economica della Germania dalla Cina.

Il governo tedesco accusa inoltre quello cinese di violare gravemente i diritti umani e minare il diritto internazionale con la sua politica di potenza nell’Indo-Pacifico. Nel documento sono inoltre presenti menzioni relative a Taiwan, a Hong Kong e alla situazione degli uiguri nello Xinjiang. Già tre mesi fa, a questo proposito, c’erano state tensioni durante la visita della ministra degli esteri Annalena Baerbock al suo omologo cinese Qin Gang.


Baerbock in Cina

Leggi anche:
Annalena Baerbock in Cina: tensioni su Taiwan, diritti umani e Ucraina

Pechino risponde: “Siamo partner, non avversari”

La Cina ha risposto con rabbia, dichiarando di non essere la causa dei problemi che la Germania sta affrontando ed esortando Berlino ad avere un approccio “razionale, completo e obiettivo” e non ideologico, per non correre il rischio di danneggiare i rapporti con Pechino e aggravare le incomprensioni reciproche. “La Cina è un partner della Germania nel superare le sfide, non un avversario” si legge nel comunicato dell’Ambasciata cinese. Per questo, Pechino ritiene che i due Paesi dovrebbero rafforzare la fiducia politica reciproca e non allontanarsi. A proposito dei diritti umani, critica inoltre quelle che ritiene ingerenze illegittime della Germania nelle questioni di politica interna della Cina.

Dopo la Russia, la Germania sembra voler evitare la dipendenza da altre potenze

Berlino, tuttavia, sembra decisa a emanciparsi dalla seconda potenza mondiale. Dopo che il conflitto in Ucraina ha fatto emergere in modo traumatico  gli effetti negativi della dipendenza energetica dalla Russia, in termini di stabilità economica e politica interna, la Germania sembra voler scongiurare ulteriori situazioni “a rischio”. Nessuna intenzione, quindi, di sganciarsi dalla Cina, ma neanche di legarsi a filo doppio a una potenza connessa a questioni molto complesse e a volte altamente problematiche.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!