Mentre continuano le azioni degli attivisti del clima di Ultima Generazione, in Germania aumenta la violenza degli automobilisti e dei passanti esasperati dai blocchi stradali. Sono 142, infatti, i casi rilevati in seguito a una ricerca condotta da RBB, con data limite fissata al 20 luglio, che ha visto rispondere 43 autorità investigative.
Si ritiene comunque che il numero delle aggressioni possa essere molto più alto, perché raramente gli attivisti sporgono denuncia. Non lo ha fatto neanche il ragazzo recentemente trascinato per qualche metro da un camionista che, per questo, ha perso il lavoro e subito la sospensione temporanea della patente.
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Solo a Berlino sono stati registrati 99 casi. La capitale tedesca, quindi, si segnala come l’epicentro dei conflitti. La maggior parte dei casi si riferisce a lesioni fisiche, ma sono presenti anche coercizioni e ingiurie. Ci sono inoltre 70 casi ancora pendenti e in due sono stati richiesti decreti penali di condanna. Nel primo caso, un uomo avrebbe tentato di dare fuoco alla mano di un attivista ad Hermannplatz, durante un blocco, mentre un secondo uomo avrebbe trascinato fuori dalla strada un’attivista, nonostante fosse già bloccata.
In nessun caso, finora, gli aggressori possono invocare l’autodifesa
Se le reazioni violente costituissero in qualche modo autodifesa, non sarebbero punibili. Tuttavia, in neanche un caso la procura ha finora ravvisato la sussistenza dei relativi presupposti. Le azioni di Ultima Generazione, infatti, sono non violente e i manifestanti al massimo esercitano resistenza passiva, quando subiscono aggressioni da parte degli automobilisti esasperati o quando vengono arrestati dalla polizia.
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