Schloss Ribbeck: una storia di famiglia, di pere e di libertà
Contributo e fotografie a cura di Stefano Comi (Sito ufficiale, Pagina Facebook)
La famiglia von Ribbeck ha origini lontane. Il Conte Lothar di Sassonia (XII secolo), poi incoronato Re e quindi Imperatore del Sacro Romano Impero, nel suo progetto di popolare e bonificare la landa brandeburghese, divise la terra fra i suoi più vicini alleati, favorì l’insediamento di contadini, diede in usufrutto alle famiglie nobili vasti appezzamenti di terreno con l’obbligo di coltivarli, di prestare il servizio militare e di diffondere la fede cristiana.
In un documento del 1485 si legge che ben otto appartenenti alla famiglia Ribbeck erano in questo modo divenuti amministratori di tre tenute agricole. Le prime notizie della casata risalgono però ad un epoca ancora più lontana e il nome Ritbeke/ Ribbeck è già presente nei documenti della chiesa di San Gotthard di Brandeburgo e successivamente negli annali del Kaiser Karl IV nel 1375. Due secoli dopo, la famiglia si divide in due rami: la linea ad est del fiume Havel (Glienicke) e la linea a ovest del fiume Havel nel villaggio di Ribbeck.
Inizia lo sfruttamento dei poderi secondo le rigide regole del mercato, i possedimenti nelle mani di diversi membri della famiglia vengono riuniti in un unico contado che via via cresce fino ad oltre 1500 ettari di cui oltre la meta è bosco. All’attività agricola si aggiunge una distilleria, viene costruita una scuola, una chiesa, una residenza per il parroco. La località acquista sempre più l’aspetto di un villaggio con numerose abitazioni per i contadini e gli operai che si occupano di una serie di attività collaterali allo sfruttamento dei terreni.
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Le pere di Von Ribbeck
Alcuni membri della famiglia in particolare, saranno molto attivi per dare alla comunità gli strumenti per una vita sociale più dignitosa, fortemente legata all’identità regionale e contadina. Fra tutti Hans Georg von Ribbeck (* 31. gennaio 1689; † 6. giugno 1759) che vive in una abitazione precedente l’attuale villa. Hans Georg punta sulla coltivazione delle pere che poi verranno in parte rivendute sui mercati di Berlino e Potsdam, in parte verranno lavorate nella distilleria per farne liquori e aceto.
Acquista una grande popolarità fra gli abitanti del villaggio per la sua abitudine di regalare ogni giorno pere fresche ai bambini. Si racconta che, preoccupato per l’avarizia del figlio che gli sarebbe succeduto, ordinò di deporre una pera dentro alla propria bara una volta arrivato l’ultimo dei suoi giorni. La leggenda vuole che, da quella pera sepolta con il nobile Hans George nella cripta della piccola chiesetta del villaggio, nacque poi un albero che crebbe a ridosso del perimetro esterno e si conservò fino al 1911 quando venne abbattuto da un fulmine. Di questo albero ebbe a scrivere Theodor Fontane, nella sua poesia dedicata a “Herr von Ribbeck, auf Ribbeck in Havelland”:
“So spendet Segen noch immer die Hand
Des von Ribbeck auf Ribbeck im Havelland”.
(Così dona ancora benedizioni la mano – di von Ribbeck di Ribbeck nella Havelland).
Quello delle pere di Ribbeck sarà un tema che ispirerà anche altri scrittori e poeti, fra cui von Auguste Hertha von Witzleben (1851–1927), Karl Eduard Haase nel 1887, Friedrich Christian Delius ancora nel 1991 nel racconto “Die Birnen von Ribbeck”. Nel 2000 è stato simbolicamente piantato un nuovo albero della specie Pyrus communis.
Anton von Ribbeck l’antinazista
Altro personaggio di rilievo della famiglia è l’ultimo proprietario del podere, Hans Georg Karl Anton von Ribbeck (* 5. luglio 1880 in Bagow; † 15. febbraio 1945 nel campo di concentramento Sachsenhausen). Ufficiale di cavalleria nella prima guerra mondiale, membro del gruppo “Elmetti d’acciaio, Lega dei soldati del fronte”, cavaliere dell’Ordine di Malta, non fece nulla per nascondere la sua avversione al regime nazista, continuo oggetto del suo feroce sarcasmo.
Denunciato agli sgherri del regime, fu rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen dove trovò la morte pochi mesi prima della fine del conflitto. La proprietà, già incamerata dai nazisti e sopravvissuta alla guerra, venne definitivamente sequestrata dalle forze d’occupazione sovietica e destinata alla riforma agraria; solo dopo la riunificazione delle due Germanie la famiglia è stata risarcita con un compenso in denaro e alcuni familiari hanno potuto fare ritorno a Ribbeck dove hanno iniziato alcune imprese commerciali nelle immediate vicinanze della villa accuratamente restaurata e oggi destinata a museo.
Come arrivare al castello di Ribbeck: RE2 fino a Nauen e proseguire con il bus 661 o 680. Dallo Zoo in circa un’ora.
In automobile: digitare sul navigatore Theodor-Fontane-Straße 10, 14641 Nauen. Parcheggi gratuiti a pochi metri dal castello. Buona passeggiata
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