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“Scandalo dati” alla Charité di Berlino: cartelle mediche trovate in una pattumiera

Un vero e proprio “scandalo dati” ha avuto luogo alla Charité di Berlino, il celebre policlinico universitario che è uno dei poli sanitari più famosi della capitale. L’inquilino di uno stabile, infatti, ha dichiarato di aver trovato nel secchio della spazzatura del suo condominio una serie di cartelle cliniche altamente sensibili del predetto ospedale, con tanto di informazioni anagrafiche e su diagnosi e istruzioni terapeutiche, trattamenti effettuati ed eventuali reclami in corso.

Dati sensibili provenienti dalla Charité trovati nella pattumiera di un condominio

Il quotidiano BZ dichiara di essere in possesso di tale materiale. Si tratterebbe di pagine e pagine di fogli DIN A-4 provenienti da un reparto in cui si trovano pazienti oncologici. Secondo l’informatore, non sarebbe la prima volta che tali file vengono gettati nel cestino, ma sarebbe già accaduto diverse volte.

In realtà, i dati personali, e in modo particolare quelli relativi alla salute, sono soggetti a una tutela rinforzata e assolutamente non divulgabili. I relativi documenti devono essere infatti protetti dall’accesso di terzi e distrutti una volta che non sono più necessari, soprattutto in ambito sanitario, come confermato da un portavoce del garante della protezione dei dati di Berlino.


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“Abbiamo immediatamente adottato misure interne ad hoc” ha dichiarato un portavoce della Charité dopo la diffusione della notizia e in seguito ha chiarito che quanto accaduto sarebbe la conseguenza del comportamento di un unico dipendente e che la situazione è stata presa “molto seriamente”. “Ci dispiace che i nostri documenti non siano stati smaltiti correttamente” ha inoltre sottolineato il portavoce, che ha infine aggiunto che, a seguito dell’incidente, “il personale medico della clinica è stato nuovamente istruito, in tutti i gruppi professionali, sulle istruzioni note per la gestione di tali documenti”.

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