Berlino, blackout alla Charité: panico tra i pazienti

blackout ambulatoriale

Mercoledì notte, un blackout presso il policlinico universitario della Charité di Berlino ha reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco.

Due parti dell’edificio, che è uno dei più grandi della Germania, sarebbero infatti rimaste senza corrente per circa tre ore, grosso modo tra le 2.30 e le 5.30.

Blackout al policlinico universitario della Charitè

La Charité, in mattinata, ha dichiarato che la mancanza di corrente si è verificata nel complesso centrale e nella Rudolf-Nissen-Haus (compreso il pronto soccorso) del campus Charité Mitte.


carenza di farmaci

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I vigili, intervenuti sul posto con circa 46 persone e un generatore di emergenza mobile, hanno dichiarato su Twitter che diversi pazienti hanno dovuto essere spostati a causa dell’interruzione di corrente. Otto sarebbero stati trasferiti in altri reparti non interessati dal blackout e cinque addirittura in altri ospedali. Tra le altre cose, l’interruzione di corrente avrebbe avuto avuto ripercussioni anche sul servizio di ambulanza, risultato temporaneamente indisponibile.

Il portavoce della Charité: “Nessun pericolo per i pazienti, in nessun momento”

In base a quanto dichiarato da un portavoce della Charité, la causa del blackout sarebbe stata un cortocircuito in un distributore di corrente. Il portavoce ha aggiunto che presso il policlinico sono in funzione generatori di emergenza che assicurano l’alimentazione in caso di interruzione dell’alimentazione esterna, ma che nella notte del blackout si sarebbe verificato “un difetto che ha avuto la sua causa nell’infrastruttura tecnica interna”.

Ha infine precisato che l’alimentazione elettrica è tornata stabile dalle prime ore del mattino, che l’assistenza si è “svolta come previsto” e che “non c’è stato alcun pericolo per i pazienti, in nessun momento”.

BZ parla di tre ore da incubo

Il quotidiano BZ descrive invece il panico dei pazienti e parla di “scene da film catastrofico nel più grande ospedale universitario d’Europa”. Ricostruendo le tre ore del blackout alla Charitè, il quotidiano riporta dichiarazioni di presunti testimoni oculari e relative a pazienti appena operati in lacrime nei letti o intenti a chiedere aiuto in preda al panico. Il quotidiano parla di buio totale, con illuminazione di emergenzapulsanti di emergenza e dispositivi di monitoraggio non funzionanti, oltre che delle porte di sicurezza nei corridoi bloccate.

Sicuramente la paura è stata tanta e la voglia di capire permane. È stata ulteriormente chiarita la natura del problema? Quali sono stati i rischi? L’inconveniente si poteva evitare e cosa si sta facendo perché non si ripresenti?

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