Lo Spreepark di Berlino: passato, presente e futuro del famoso “parco abbandonato”
Lo Spreepark, situato nel bosco di Plänterwald a Berlino, ha avuto una storia travagliata, passando da un popolare parco divertimenti della DDR a un luogo abbandonato e inquietante, ma amatissimo da esploratori urbani, fotografi, video maker e street artist. Oggi non ci si entra più illegalmente, per rubare qualche scatto dal sapore di giungla urbana, ma lo si esplora con regolari visite guidate, alla luce del sole e senza pericoli. E no, non si possono più vedere la gigantesca ruota panoramica e il popolarissimo dinosauro. Tuttavia, il futuro promette sviluppi interessanti: nel 2026 il parco dovrebbe riaprire come luogo di aggregazione, arte e cultura.
Gli inizi nella DDR e la trasformazione dopo la riunificazione
Inaugurato il 4 ottobre 1969 come “VEB Kulturpark“, lo Spreepark era l’unico parco divertimenti della DDR. La sua attrazione principale era la ruota panoramica, ma i suoi spazi ospitavano anche concerti, eventi di danza e un programma per bambini, attirando fino a 1,7 milioni di visitatori all’anno. Nei suoi ristoranti si serviva una cucina “internazionale”, il che, in quegli anni e in quel contesto, voleva dire un menu di specialità provenienti dalle vicine repubbliche sovietiche.
Le attrazioni non venivano rinnovate, ma, di anno in anno, venivano periodicamente smantellate e spostate, cambiando la conformazione del parco e dando così l’impressione di un’esperienza rinnovata.
Leggi anche:
I più bei luoghi da visitare in Germania #1: Distretto dei laghi del Meclemburgo, Rügen, Lago di Costanza, Kühlungsborn
Dopo la riunificazione, il Senato culturale di Berlino decise di conservare il parco e ne affidò la gestione alla famiglia Witte, che lo trasformò in un parco divertimenti più simile a quelli occidentali. Il 4 aprile 1992, lo Spreepark aprì nuovamente i battenti, con nuove attrazioni fra le quali una montagna russa e un “villaggio inglese” (che riesce a essere una delle costruzioni più intensamente tedesche mai progettate), ma anche giostre “sponsorizzate”, come il classico giro sulle tazze, ancora visibile, che promuoveva il marchio Nestlè e una nota bevanda al cacao.
Lo Spreepark divenne una meta popolare per le famiglie berlinesi e i turisti, grazie alla sua varietà di attrazioni e alla sua atmosfera vivace. Tuttavia, la gestione del parco si scontrò con difficoltà finanziarie e problemi burocratici, che avrebbero segnato l’inizio della fine per l’impresa dei Witte.
Gli anni della crisi
Nel 1997, Spreepark GmbH firmò con il comune un contratto di locazione per il sito fino al 2061, con l’obbligo di integrare il parco nell’area forestale in modo compatibile con la natura. Tuttavia, la tutela della natura e il parco divertimenti non andavano d’accordo, e Witte non ottenne l’autorizzazione a costruire nuovi parcheggi all’ingresso.
Il numero di visitatori dello Spreepark non raggiunse mai il milione sperato, attestandosi su una media di 500.000 ospiti all’anno. La mancanza di parcheggi e il periodo economicamente difficile per molti berlinesi contribuirono al calo delle presenze.
Inoltre, il parco iniziò a subire la concorrenza di altri parchi divertimenti in Germania e nei paesi vicini, come il famoso Parco Disneyland di Parigi. Questi parchi offrivano attrazioni più moderne e spettacolari, rendendo lo Spreepark sempre meno attraente per i visitatori locali e per i turisti.
La crisi finanziaria dello Spreepark si intensificò quando la famiglia Witte contrasse un debito di oltre 15 milioni di euro per finanziare le nuove attrazioni e la ristrutturazione del parco. Nel 1999, il parco fu costretto a ridurre il personale e a chiudere alcune attrazioni, segnando l’inizio di un periodo di declino.
Nel 2001, la famiglia Witte chiuse il contratto di locazione e lasciò il sito, emigrando in Sud America con alcune giostre. Tuttavia, anche in Perù non ebbero fortuna, e la coppia divorziò. Norbert Witte e il figlio Marcel rimasero in Perù e furono accusati di aver contrabbandato 167 chili di cocaina in Germania all’inizio degli anni 2000, all’interno della giostra nota come “tappeto volante”.
Nel frattempo, lo Spreepark di Berlino rimase abbandonato e in rovina, diventando il luogo spettrale e misterioso che tutti gli esploratori urbani di Berlino hanno imparato ad amare.
Il fascino del parco abbandonato
Le giostre arrugginite e gli edifici in rovina divennero un’attrazione per fotografi, artisti e avventurieri urbani, che esploravano il parco per catturare la sua atmosfera unica e inquietante. Lo Spreepark divenne noto come uno dei luoghi abbandonati più affascinanti di Berlino, attirando visitatori da tutto il mondo, i quali si sfidavano a entrarvi illegalmente e a salire sulle giostre.
In qualche caso, queste incursioni hanno creato anche situazioni di pericolo. È infatti capitato che i visitatori siano saliti sulle cabine della ruota panoramica e che questa sia stata mossa dal vento, facendo arrivare le cabine, con i loro incauti passeggeri, a decine di metri d’altezza. Impossibilitati a scendere, gli intrusi erano costretti a chiamare aiuto a gran voce, per farsi sentire dai passanti che si trovavano nel parco vicino, i quali chiamavano i vigili del fuoco e la polizia per soccorrere i malcapitati.
Oggi questi incidenti non sono più possibili, poiché la ruota panoramica è stata smontata e i pezzi giacciono ordinatamente accatastati in un angolo del parco, protetti da una recinzione.
La rinascita e il nuovo ruolo culturale dello Spreepark
Mentre lo Spreepark rimaneva abbandonato, diversi individui e aziende si sono candidati per la ricostruzione un parco divertimenti. Nel corso degli anni, lo Spreepark è stato scelto anche come set di produzioni televisive e cinematografiche, come la serie televisiva di successo della DDR “Spuk unterm Riesenrad” (Ossessione sotto la ruota panoramica), alla quale seguirono un adattamento cinematografico e uno teatrale. Nel 2011, inoltre, il cosiddetto “villaggio inglese” è stato ristrutturato per il film hollywoodiano “Who is Hanna?“
Nel 2014, il Senato di Berlino decise di acquistare il terreno dello Spreepark per 2 milioni di euro, con l’obiettivo di trasformarlo in un centro culturale e di intrattenimento. La città avviò un appalto internazionale per la progettazione del nuovo parco, ricevendo proposte da tutto il mondo.
Il futuro dello Spreepark: riaprirà nel 2026?
Dal 2016, l’associazione no-profit Grün Berlin GmbH si occupa dello Spreepark e sta sviluppando un concetto di utilizzo compatibile con l’ambiente, allo scopo di farne un “parco naturale e culturale”, che dovrebbe essere completato nel 2026.
La riapertura prevede la ristrutturazione della ruota panoramica, con l’utilizzo di alcuni pezzi originali, e la trasformazione degli ex edifici e giostre in palcoscenici per l’arte e la cultura. L’obiettivo è creare un’offerta in linea con il carattere del luogo e preservarne il fascino nostalgico, garantendo al contempo la sostenibilità del progetto.
In attesa della riapertura
Fino al 2026, è possibile visitare lo Spreepark attraverso visite guidate, partecipare a mostre d’arte e workshop sui temi dell’arte e della natura. Il leggendario Spreepark di Berlino merita sicuramente una visita, sia per ammirare i vecchi resti che per osservare le prime modifiche innovative del cantiere.
In conclusione, la storia dello Spreepark di Berlino è un racconto di successi, fallimenti e rinascite. Il parco ha attraversato diverse fasi, dalla sua fondazione nella DDR alla sua chiusura e abbandono, fino alla sua attuale trasformazione in un centro culturale e di intrattenimento. Nonostante le difficoltà, lo Spreepark rimane un simbolo della storia e della cultura berlinese, e il suo futuro si preannuncia promettente come luogo di arte, natura e comunità.
P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!