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La Turchia convoca l’ambasciatore tedesco: critiche per le perquisizioni a due giornalisti turchi in Germania

Il governo di Ankara ha convocato l’ambasciatore tedesco in Turchia, in un nuovo momento di tensione nella relazione non sempre facile fra i due Paesi. Tale convocazione sarebbe una risposta alle perquisizioni effettuate dalle autorità tedesche presso le case di due giornalisti turchi in Assia.

Due giornalisti turchi sarebbero accusati di violazioni della privacy e intimidazioni ai danni di oppositori del governo

Il governo turco ha stigmatizzato quello che è stato presentato inizialmente come un “arresto” dei due giornalisti, che lavorano da Francoforte per il quotidiano turco Sabah e ha accusato la Germania di molestie e intimidazioni nei confronti della stampa turca. Il Ministero degli Esteri tedesco ha confermato che l’ambasciatore è stato convocato per un colloquio.

Le perquisizioni in questione sono state condotte dalla procura di Darmstadt e dal comando di polizia dell’Assia meridionale. Le autorità tedesche hanno però specificato che i giornalisti in questione non sono stati arrestati. Le perquisizioni si sono svolte nel contesto di un indagine per sospette violazioni della privacy e diffusione di dati personali riservati da parte dei due giornalisti. Secondo gli investigatori tedeschi, sarebbe proprio il quotidiano Sabah a portare avanti tentativi di intimidazione ai danni di altri cittadini turchi residenti in Germania.

Alla base di queste tensioni ci sarebbe una campagna condotta da Sabah che ha esposto i sostenitori del movimento gülenista presenti in Germania e in Europa negli ultimi mesi. Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan considera i sostenitori di Fethullah Gülen nemici dello Stato, responsabili del fallito colpo di Stato del 2016 in Turchia. Sabah, testata politicamente vicina a Erdogan, ha pubblicato di recente alcuni articoli nei quali esponeva e criticava giornalisti e altri cittadini turchi legati al movimento di Gülen, pubblicando i loro nomi e indirizzi. In un articolo apparso del settembre 2022, per esempio, un giornalista turco che vive in esilio che vive nei pressi di Darmstadt è stato messo alla gogna e descritto come il “Goebbels dell’organizzazione terroristica” di Gülen, che diffonderebbe “propaganda nera e disinformazione” contro politici e funzionari turchi dalla Germania. In quell’occasione sono state pubblicate foto sue e della sua abitazione, nonostante i dati dell’uomo siano protetti e non appaiano nel registro dei residenti del comune tedesco.


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Ad aprile è stata la volta di un un responsabile dei media vicino a Gülen, fotografato a Francoforte sul Meno. Il giornale ha pubblicato anche il nome e l’indirizzo di un negozio da lui gestito.

Le tensioni aumentano in vista delle elezioni in Turchia

L’incidente avviene durante la campagna elettorale per il ballottaggio in Turchia del 28 maggio tra il presidente Erdoğan e il suo oppositore Kemal Kılıçdaroğlu. Le azioni delle autorità tedesche sono state definite dal Ministero degli Esteri turco come un “atto deliberato” di un Paese che pretenderebbe di “insegnare al mondo intero la libertà di stampa e di espressione”, ma poi agirebbe “contro la stampa libera” applicando “due pesi e due misure”.

È inevitabile, d’altra parte, che le tensioni politiche della campagna elettorale in Turchia arrivino anche in Germania, dato che nel paese vive una delle comunità turche più grandi e radicate d’Europa.

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