La polizia antidroga, a livello internazionale, è abituata a scovare sostanze stupefacenti camuffate in ogni tipo di carico ed è ragionevole pensare che pochi siano, ormai, i casi nei quali gli agenti coinvolti nei sequestri hanno motivo di restare sorpresi. Ha fatto tuttavia notizia la scoperta davvero insolita e inspiegabile delle forze di polizia peruviane, le quali hanno effettuato giovedì scorso un importante sequestro di droga nel porto di Paita, situato sulla costa settentrionale del Pacifico, vicino al confine con l’Ecuador. Sono state rinvenute 58 confezioni di cocaina, ognuna del peso di un chilo, che presentavano all’esterno immagini di bandiere naziste, svastiche e la scritta “Hitler” stampata in basso rilievo.
La droga impacchettata nelle svastiche era diretta in Belgio
La droga è stata scoperta all’interno di un container che trasportava asparagi sulla nave SC Anisha R, che batteva bandiera liberiana. Secondo quanto riportato da un rapporto della polizia ottenuto dall’Associated Press, la nave aveva precedentemente fatto scalo in un porto ecuadoriano e il carico era destinato a un porto belga. Le immagini dell’incredibile ritrovamento, che non pubblichiamo perché la loro condivisione rischierebbe di costituire una violazione delle linee guida della maggior parte delle piattaforme online, sono visibili in diversi reportage sul ritrovamento, fra i quali quello della testata Evening Standard.
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Le autorità peruviane hanno riferito che la cocaina era nascosta nel sistema di ventilazione del container. La polizia antidroga ha condotto una perquisizione approfondita di oltre 80 container presenti sulla nave.
Si stima che il Perù produca circa 100 tonnellate di droga all’anno, posizionandosi al secondo posto come produttore mondiale di foglie di coca e di cocaina, secondo le Nazioni Unite e la Drug Enforcement Administration statunitense. Gran parte di questa droga viene destinata all’Europa attraverso il trasporto marittimo, ma una quantità significativa viene anche inviata tramite piccoli aerei che la trasportano in Bolivia, per poi raggiungere i porti dell’Atlantico.
Vale la pena di notare che, nonostante non sia infrequente, per le autorità antidroga, scovare imballaggi progettati in modo insolito, come nel caso di alcuni panetti di cocaina ritrovati di recente sulle spiagge della Florida che imitavano il logo di Chanel, non si era mai dato il caso di un carico di stupefacenti confezionato con simboli riconducibili alla Germania nazista.