Attivisti per il clima di Letzte Generation sfidano le perquisizioni e promettono di continuare le proteste

attivista transgender colla disobbedienza civile
09-12-22 Berlino A100 Abfahrt Steglitz. Photo credits: Letzte Generation

Gli attivisti per il clima Letzte Generation clima hanno risposto con una forte condanna al raid su scala nazionale e le perquisizioni contro la loro organizzazione e hanno annunciato l’intenzione di proseguire con le azioni di protesta. Aimée van Baalen, portavoce del movimento, ha invitato i cittadini a partecipare a marce di protesta che si terranno in molte città nei prossimi. Le prime manifestazioni si sono già svolte giovedì a Berlino, Monaco e Augsburg.

Il raid, coordinato dall’Ufficio di polizia criminale del Land (LKA) della Baviera e dalla Procura generale di Monaco di Baviera, ha visto 15 perquisizioni in sette Länder. Durante le operazioni, sono stati sequestrati conti bancari e il sito dell’organizzazione è stato oscurato (per essere sostituito il giorno dopo dal dominio letztegeneration.org). Sette persone, tra i 22 e i 38 anni, sono attualmente oggetto di indagine con l’accusa di aver fondato o sostenuto un’organizzazione criminale ai sensi dell’articolo 129 del Codice Penale. Secondo le autorità, i sospetti avrebbero organizzato una campagna di raccolta fondi per finanziare ulteriori “azioni criminali” a nome di Letzte Generation, raccogliendo almeno 1,4 milioni di Euro in donazioni. Inoltre, due sospetti sono accusati di aver tentato di sabotare l’oleodotto Trieste-Ingolstadt nell’aprile 2022.


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Gli attivisti negano le accuse: chi protesta per la protezione del clima non è un criminale

Van Baalen ha respinto con veemenza le accuse e ha dichiarato che gli attivisti per la protezione del clima non sono criminali. Ha affermato che le azioni del movimento mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze del riscaldamento globale. A questo sono tese operazioni come i blocchi stradali, le azioni di disturbo nei musei e tutte le altre forme di protesta pacifica e non-violenta (che però spesso e volentieri espongono gli attivisti alla violenza del pubblico, per esempio nel caso degli automobilisti tedeschi che in più occasioni hanno reagito in modo molto aggressivo ai blocchi).

Nonostante le perquisizioni, l’oscuramento del sito web, i conti bancari bloccati e altri ostacoli, gli attivisti hanno dichiarato la loro intenzione di continuare la lotta. Van Baalen ha annunciato la creazione di nuovi conti bancari per le donazioni dei sostenitori e la creazione di nuovi canali di comunicazione online. Ha sottolineato che il raid non fermerà la resistenza del movimento alle politiche dannose per il clima, affermando che le persone coinvolte non hanno paura di affrontare un processo e che credono nello Stato di diritto.

Nancy Faeser difende le perquisizioni

La Ministra degli Interni Nancy Faeser (SPD) ha difeso l’azione delle autorità contro il gruppo di attivisti, sottolineando che lo Stato di diritto non può transigere sui reati. Ha dichiarato che la protesta legittima finisce quando si commettono atti illeciti e si violano i diritti degli altri, sostenendo che la polizia deve intervenire quando viene superata questa “linea rossa”. Faeser ha espresso la sua ferma condanna per le azioni di blocco delle strade da parte degli attivisti di Letzte Generation.

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