Mercato immobiliare di Berlino in crisi: per la banca IBB la soluzione è finanziare affitti più alti per l’edilizia sociale
La Investitionsbank di Berlino ha pubblicato il suo rapporto annuale che sembra dipingere un quadro poco confortante per il mercato immobiliare berlinese. Dal documento emerge un mercato in piena espansione, nel quale l’anno scorso sono stati assunti impegni di finanziamento per 3,5 miliardi di Euro, utilizzati per avviare investimenti per un totale di circa 7,4 miliardi di Euro. Anche gli impegni di finanziamento destinati a tamponare i problemi del panorama immobiliare della capitale tedesca sono aumentati: con 1,37 miliardi di Euro ammontano al 4.6% in più rispetto all’anno precedente.
La richiesta di IBB per il mercato immobiliare: finanziamenti statali per affitti più alti
E tuttavia il futuro riserverebbe, secondo il presidente del CdA Hinrich Holm, quella che si può definire una “tempesta perfetta”. Holm ha infatti dichiarato, in un’intervista alla Berliner Zeitung, che gli investitori privati rischiano di ritirarsi se non si metterà da parte il dibattito sull’esproprio dei grandi gruppi immobiliari. Questo comporterebbe un’impossibilità di raggiungere gli obiettivi per la costruzione di nuovi edifici nel prossimo futuro. A questo si aggiungerebbe la pressione in aumento sul mercato immobiliare berlinese nella forma di un aumento dei tassi di interesse delle banche centrali.
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Holm ha inoltre suggerito di contrastare la carenza di alloggi non limitando i finanziamenti statali per l’edilizia abitativa al segmento degli affitti da sette a nove Euro al metro quadro, ma estendendoli alla fascia da dieci a dodici Euro. Dopo tutto, sostiene il presidente del CdA, a Berlino ci sono già abbastanza persone in grado di pagare affitti più alti.
L’associazione degli inquilini chiede di procedere con l’esproprio
Una posizione completamente opposta è quella di Ulrike Hamann, rappresentante dell’Associazione degli inquilini di Berlino, ala quale sostiene che i finanziamenti statali non dovrebbero essere destinati al finanziamento affitti che non molti possono più permettersi, soprattutto perché il 54% dei berlinesi è già nella condizione di ottenere un certificato di idoneità abitativa. C’è poi il discorso del referendum, nel quale circa il 60% dei berlinesi si è espresso a favore dell’esproprio delle grandi società immobiliari, considerate la causa di una situazione di monopolio che ha avvelenato il mercato immobiliare della capitale tedesca.
Le aziende private che puntano a massimizzare i profitti, sostengono i promotori del referendum, non avrebbero alcun interesse a creare alloggi a prezzi accessibili. Di conseguenza la socializzazione sarebbe l’unico modo di garantire alloggi a prezzi accessibili nel lungo periodo.
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