Jarasch contro il nuovo governo di Berlino: “non tutela la sicurezza stradale per ciclisti e pedoni”

Bettina Jarasch nero-verde
Bettina Jarasch (Verdi). Foto: Dominik Butzmann

La leader dei Verdi di Berlino Bettina Jarasch ha accusato la coalizione rosso-nera – che sembra ormai destinata fuor da ogni dubbio a governare la capitale tedesca – di mettere in pericolo i ciclisti e gli altri utenti della strada con progetti di politica dei trasporti non incentrati sulla sicurezza stradale. Per i Verdi era infatti fondamentale l’adesione alla cosiddetta “Vision Zero”, ovvero l’obiettivo di eliminare gli incidenti stradali mortali e con feriti gravi, così come previsto dalla legge sulla mobilità approvata nel 2018 da SPD, Die Linke e Verdi.

Nell’accordo di coalizione tra SPD e CDU presentato lunedì scorso si parla di sostegno al principio di Vision Zero, ma i Verdi affermano che i rosso-neri stanno “dicendo addio” a questo obiettivo, poiché non intendono garantire piste ciclabili sicure e impegnarsi per un limite di velocità di 30 km/h. La coalizione vuole inoltre rivedere le larghezze minime previste dal piano per la mobilità ciclistica.


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CDU ed SPD vogliono rivedere le larghezze minime previste dal piano per la mobilità ciclistica. In occasione della presentazione dell’accordo di coalizione, Wegner ha dichiarato di non voler “completare corsie ciclabili larghe 2,30 metri contro la volontà di molti residenti, che alla fine non vengono utilizzate quasi da nessuno”.

L’associazione Changing Cities, che si batte per l’ampliamento delle infrastrutture ciclabili sicure a Berlino, appoggia le proteste dei Verdi e ha indetto una manifestazione “contro lo smantellamento della legge sulla mobilità da parte della futura coalizione”. Nel frattempo, Jarasch critica gli ulteriori annunci dell’accordo di coalizione in materia di trasporti e teme che ci sia meno spazio per le biciclette e i pedoni, così come meno trasporti pubblici, e che invece ci siano più ingorghi.

La leader dei Verdi sostiene che la coalizione sta rallentando gli sforzi per una maggiore sicurezza stradale e anche per un maggior numero di alternative all’auto privata. In particolare, critica il possibile blocco dei progetti di tram molto avanzati a favore della costruzione di nuove linee della metropolitana che non funzioneranno per altri 20 o 30 anni. Nell’accordo di coalizione, oltre ai già discussi prolungamenti delle linee metropolitane U2, U3, U7 e U8, si esamina infatti l’estensione di ulteriori collegamenti e persino la costruzione di due nuove linee metropolitane. L’estensione o la costruzione già pianificata di tre linee di tram, invece, sarà rivalutata se necessario.

La coalizione rosso-nera afferma di voler aumentare la sicurezza stradale “nei punti pericolosi” e “rinnovare le piste ciclabili esistenti e creare corsie ciclabili sicure”. Tuttavia, secondo gli ambientalisti, questo non basta. Per loro, Berlino deve investire di più per le infrastrutture ciclabili, creare zone pedonali e limitare l’accesso alle auto nei centri urbani. Allo stesso tempo, la coalizione dovrebbe promuovere il trasporto pubblico con tariffe più convenienti e orari di servizio più ampi.

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