Berlino, le stazioni metro progettate dal visionario Rainer Rümmler: meritano una visita

U-Bahnhof-Richard-Wagner-Platz. Gunnar Klack, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

Psichedeliche. Questo sembrano a molti, sette stazioni metro della linea U7 che si devono alla creatività di Rainer Rümmler.

Parliamo di Jungfernheide, Mierendorffplatz, Richard-Wagner Platz, Wilmnersdorfer Straße, Konstanzer Straße e Fehrbelliner Platz. Le successive, che accompagnano la corsa della metropolitana verso Spandau, sono addirittura state designate come strutture protette nel 2017.

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U-Bahnhof Jungfernheide. Cadaverexquisito, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

Le stazioni metro di Rainer Rümmler, l’architetto dei sotterranei di Berlino

La realizzazione di queste stazioni risale agli anni ’80, quando Rümmler, che nel 1964 era stato nominato architetto responsabile per la rete metropolitana di Berlino, decise di ispirarsi alla corrente artistica che in quel periodo andava per la maggiore: la pop art. Lavorando all’estensione della U7, che doveva collegarsi a Spandau, Rümmler scelse quindi colori brillanti e geometrie ora appuntite, ora tondeggianti, rendendo ogni stazione un’opera d’arte, con richiami simbolici e un profilo stilistico modernissimo.


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La stazione di Richard-Wagner-Platz, ad esempio, compone in un mosaico giallo e blu una serie di elementi che a volte sono un richiamo diretto alle opere di Wagner. A completare l’effetto, un soffitto rosso e blu che, insieme al resto della palette, ha un impatto visivo che non lascia indifferenti.

Le linee e i colori della stazione di Konstanzer Straße, con le sue linee di fuga che schizzano in avanti, creano invece un effetto ultra-velocizzante, che dà allo spettatore l’impressione di correre più veloce della metropolitana. Perfettamente complementari, invece, sono le lampade tonde inserite nel soffitto, che si congiunge alle pareti in modo altrettanto morbido, creando un felice matrimonio tra dinamismo e stasi.

U-Bahnhof-Fehrbelliner-Platz. Gunnar Klack, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Il tocco di Rümmler, tuttavia, non si limita certo a questi esempi. Nel corso dei decenni, infatti, questo architetto, insieme ad Alfred Grenander, che ha operato prima di lui, ha plasmato Berlino non meno di chi ha dato forma alla superficie della città, dando a decine di stazioni metro un volto assolutamente caratteristico. Per esempio, scegliendo temi e motivi che intendevano richiamare paesaggi e colori reali della capitale tedesca, ma anche di altri luoghi della Germania.

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U-Bahn Rohrdamm. Jcornelius, CC BY-SA 3.0 <http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/>, via Wikimedia Commons

La stazione di Paulsternstraße, ad esempio, appena quattro fermate prima del capolinea di Rathaus Spandau, è adornata da riproduzioni stilizzate di fiori e alberi che, nelle intenzioni dell’architetto, volevano evocare “Spreemoore”, la pineta che un tempo arrivava fino a Jungfernheide. I pannelli verdi della stazione di Eisenacher Straße, invece, per molti simboleggiano le foreste della Turingia. I riferimenti, tuttavia, non sono solo paesaggistici, ma si legano anche alla storia dei luoghi in cui si trovano le stazioni.

La  fermata di Rohrdam, che si trova in prossimità degli stabilimenti della Siemens, ricorda palesemente l’industrializzazione cittadina. Le pareti sono infatti adornate da pistoni e ingranaggi, simboli di un progresso che, in superficie, è stato scandito dai ritmi frenetici della produzione industriale.

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U-Bahnhof Zitadelle. Ingolf from Berlin , Deutschland, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

La stazione Zitadelle, invece, cerca di riprodurre le suggestioni indicate dal suo nome, con una stazione che ricorda, in chiave moderna, un contesto quasi medievale: pareti rivestite interamente di mattoni rossi, massicce colonne che sostengono il soffitto in legno, sedute incastonate in muri di pietra e porte che ricordano quelle di un castello. La cittadella di Spandau è più viva che mai!

Un visionario che ha plasmato il volto della città, tra lodi e critiche

Come ogni “star” del settore, Rainer Rümmler non è stato solo lodato, ma ha ricevuto anche diverse critiche. I detrattori, in particolare, lo hanno spesso accusato di essere “kitsch”, giudizio che spesso ha colpito anche molti creativi legati alle correnti che Rümmler ha scelto di reinterpretare, pop art in primis.

Di sicuro, però, le sue stazioni sono una parte importante della storia di Berlino e della sua fisionomia e per questo ci sentiamo di consigliarle a chi voglia, anche solo transitando da un punto all’altro della città, coglierne gli aspetti più caratteristici e particolari.

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