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Berlino, il nuovo sindaco eletto grazie ai voti dell’ultradestra di AfD?

AfD ha creato un certo scompiglio nel parlamento di Berlino ed è entrata a gamba tesa nell’elezione del nuovo sindaco, che giovedì pomeriggio si presentava alquanto problematica. Kai Wegner, infatti, leader della CDU locale, è stato eletto solo dopo tre turni, in un clima di crescente nervosismo.

Il quotidiano Die Zeit parla di un Wegner molto pallido, dopo aver mancato l’obiettivo della maggioranza assoluta, per giunta clamorosamente, nel primo scrutinio, e per un soffio, nel secondo. Il criterio della terza votazione era della maggioranza relativa, ma l’ansia era comunque palpabile e non ha aiutato quanto avvenuto subito dopo.

AfD sostiene di aver aiutato il nuovo sindaco a raggiungere la maggioranza

Mentre si procedeva all’ultimo spoglio dei voti, infatti, AfD ha diffuso in tribuna stampa il seguente comunicato: “Il gruppo parlamentare ha deciso, prima del terzo scrutinio, di aiutare Kai Wegner a raggiungere la maggioranza richiesta”. Una manovra, questa, che ha gettato un’ombra sull’intero meccanismo e insinuato un dubbio difficile da scardinare.

Qual è stato il ruolo reale di AfD nell’elezione del nuovo sindaco? La dichiarazione del gruppo parlamentare è stata strategica e volta a fare pesare, anche in futuro, il sospetto di un eventuale supporto dell’ultradestra, oppure si deve pensare che AfD abbia davvero contribuito all’esito della votazione?


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La segretezza del voto non consente di chiarire i dubbi

Sulla carta, questo sembrerebbe poco plausibile, perché Wegner al terzo scrutinio ha ricevuto 86 voti, pari al numero di parlamentari di cui dispone la sua intera coalizione (CDU + SPD). Se si fosse espressa a suo favore anche tutta AfD, i voti, in teoria, sarebbero risultati molti di più.

Il voto segreto, però, rende queste considerazioni puramente orientative. Potrebbero infatti aver votato per Wegner non tutti, ma molti parlamentari di AfD (per esempio la metà) e potrebbero essersi sottratti al sostegno più parlamentari della nuova coalizione di governo che nei primi due scrutini. Ipotesi non troppo realistica, ma neanche impossibile. Insomma, la segretezza del voto non consente l’eliminazione definitiva del dubbio. Una situazione piuttosto sgradevole, per Kai Wegner, e vantaggiosa per AfD, che normalmente ama trovarsi al centro dell’attenzione e del dibattito.

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Ricarda Lang. Photo credits: EPA-EFE/CLEMENS BILAN / POOL

Ricarda Lang, dei Verdi: “AfD mentre sempre”

Intanto Ricarda Lang, co-leader federale dei Verdi, ha scritto su Twitter che AfD mente sempre e quindi non bisogna crederle. Spostando l’attenzione sul nuovo equilibrio politico di Berlino, invece, Lang ha aggiunto che il problema sono piuttosto i “grandi danni” che SPD e CDU hanno fatto “alla città, alla democrazia e alla cultura politica”.

La GroKo, nuova coalizione di governo formata da cristiano- e social-democratici, è vista infatti dai Verdi, fino all’anno scorso al governo con SPD e Linke, come una catastrofe, che rischia di annullare i progressi raggiunti dalla precedente coalizione in materia sociale e ambientale.

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