Aggressioni all’università di Potsdam: chi sono i giovani che terrorizzano il campus?
È quasi un anno, che vengono denunciate aggressioni agli studenti dell’università di Potsdam, messe in atto da un gruppo di giovani che mostrerebbero un comportamento in parte riconducibile all’estrema destra.
Silke Engel, portavoce dell’università, ha ricostruito parzialmente i fatti in un’intervista rilasciata ad rbb24 Recherche.
Aggressioni al campus. La portavoce dell’università di Potsdam esprime preoccupzione
“È iniziato tutto con schiamazzi da parte di un gruppo di dieci-dodici giovani, che facevano festa all’interno del campus” ha raccontato Engel, spiegando come questa situazione sia presto degenerata in atti di vandalismo come finestre rotte, ingresso della palestra scassinato e bar dell’università danneggiato.
Ci sarebbe, tuttavia, di più e di peggio. I muri sarebbero stati infatti imbrattati con alcune svastiche e si sarebbe sentita musica di estrema destra suonare ad alto volume all’interno del campus. Poi, sarebbero arrivati gli insulti, razzisti e discriminatori. Infine, ci sarebbero state diverse aggressioni fisiche, nello specifico a luglio e a novembre dello scorso anno e appena poche settimane fa. Le aggressioni sarebbero avvenute tutte nel campus di Golm e le prime due si sarebbero verificate ai danni di una coppia, che non vuole rivelare la sua identità per paura degli aggressori.
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“Non ho visto che odio, in quegli occhi”
La coppia dichiara di essere stata attaccata verbalmente e fisicamente. “Uno di loro ha gridato, mentre venivo colpito alla testa, ‘Germania! Fuori gli stranieri!” ha dichiarato il ragazzo, mentre la sua ragazza ha raccontato di aver disperatamente chiesto a queste persone di fermarsi e a quel punto uno degli aggressori l’avrebbe guardata con uno sguardo pieno d’odio. “Nessuno mi aveva mai guardato così. Non ho visto altro che odio in quegli occhi” ha commentato la giovane.
L’ultimo episodio in ordine di tempo, invece, sarebbe avvenuto solo poche settimane e si parla di uno studente picchiato più volte e insultato in modo queerfobico. Anche la coppia che ha dichiarato di essere stata aggredita a luglio e a novembre ha riferito di aver incontrato di nuovo aggressori, a marzo. In questa circostanza sarebbero stati “semplicemente” insultati, lui in modo razzista.
L’università di Potsdam chiede aiuto: “urge intervento rapido”
Intanto, l’università chiede a gran voce che vengano presi provvedimenti. Silke Engel si è infatti resa latrice di una pubblica richiesta di intervento da parte delle autorità cittadine della capitale del Land Brandeburgo, sottolineando la necessità di farlo rapidamente. “Potsdam è una città tollerante e cosmopolita” ha aggiunto Engel, dichiarando che l’università non deve essere abbandonata a se stessa “solo perché ora si trova a Golm, un po’ fuori dal centro cittadino”. Ha quindi sottolineato che “una cosa del genere non può essere tollerata”, perché quella di Potsdam è un’università che “vive un clima aperto” ed è impegnata in una “cultura democratica che difende l’uguaglianza di tutte le persone”.
L’università stessa ha cercato di prevenire ulteriori incidenti, modificando gli orari di chiusura degli edifici e facendo effettuare controlli più frequenti da parte del personale di sicurezza. Chiede però un ulteriore aiuto, perché non può gestire da sola una situazione così problematica.
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