Omicidio della piccola Anissa: ritrovata l’arma del delitto

Proseguono le indagini sulla tragica morte della piccola Anissa, la bambina di cinque anni uccisa nel Bürgerpark di Pankow martedì scorso. Nel fine settimana, secondo quanto riportato dalla B.Z. e poi confermato dalla procura di Berlino, è stata rinvenuta l’arma del delitto.

Si tratta di un coltello, che, sospettano gli inquirenti, sarebbe stato usato dal babysitter diciannovenne della piccola per ucciderla. Al momento Gökdeniz A.. il ragazzo, che secondo l’ufficio del pubblico ministero sarebbe anche un amico della famiglia della vittima, è l’unico sospettato ed è in stato di fermo. Se dovesse essere condannato, rischierebbe fino a 15 anni di carcere per omicidio colposo. La procura, inoltre, continua a escludere il movente sessuale.

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Non è ancora chiara la dinamica, ma la procura esclude il movente sessuale

Non sono ancora state rese note altre ipotesi sulle possibili ragioni o dinamiche del delitto. Fino a questo momento si sa solo che il diciannovenne, che ha la cittadinanza tedesca e turca, si stava occupando della bambina e dei suoi tre fratelli di uno, due e tre anni, e che si trovava con loro in un parco giochi vicino al Bürgerpark.

A un certo punto, secondo i testimoni, la madre si sarebbe allontanata per andare a comprare qualcosa da mangiare per i bambini, affidando i figli a Gökdeniz A.. In seguito, il giovane si sarebbe allontanato con Anissa, presumibilmente perché la bambina aveva bisogno di andare in bagno. Poco dopo, il babysitter sarebbe tornato senza di lei e avrebbe detto di averla persa. Alle 17.40 circa, la bambina è stata ritrovata a 700 metri di distanza, nel Bürgerpark, con gravi ferite da arma da taglio, ed è stata condotta in ospedale, dove è deceduta lo stesso giorno. La B.Z. Identifica A. anche come un lontano cugino della famiglia di Anissa.

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