I Måneskin riempiono la Mercedes-Benz Arena di Berlino: continua il loro successo del “bombo”

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Måneskin on stage during a concert in Turin, Italy, 25 February 2023. EPA-EFE/ALESSANDRO DI MARCO

Tutto esaurito per i Måneskin, alla Mercedes-Benz Arena di Berlino. Il gruppo italiano, che continua a registrare un incredibile successo, ha suonato il 6 marzo nella capitale tedesca, davanti a un pubblico incredibilmente eterogeneo: esponenti della generazione X, millennial, adolescenti, famiglie con bambini e incarnazioni perfette dell’hipster berlinese “tipico”. Moltissimi erano gli italiani, ma molti erano anche i fan che italiani non sono.

Grande successo dei Måneskin a Berlino

Il concerto è iniziato senza ritardi divistici, puntualissimo. Non era previsto un opening act. Il palco è stato coperto da un gigantesco telo rosso, dietro il quale sono apparse le sagome dei membri della band, sotto le strobo. Poi il telo che cade, un urlo che attraversa l’arena e l’impennata sonora dello show.


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La teoria del “bombo”: una band che continua a rovesciare ogni previsione

Il cantante, Damiano David, si è presentato in un elegante completo marrone chiaro con cintura dorata, la bassista Victoria De Angelis in blu e nero, stivali alla coscia e croce al collo, il chitarrista Thomas Raggi in pantaloni rossi e giacca blu e il batterista Ethan Torchio in gilet nero. I membri della band romana sono da sempre votati a un’estetica glam e a un linguaggio “classic rock” che suona incredibilmente alieno, in un mondo di giovanissimi prevalentemente votati alla trap e al pop. Eppure il successo dei quattro continua a replicarsi anche al fuori dei confini italiani.

Sulla carta, non dovrebbero piacere ai coetanei (Cool kids, they do not like rock/But I don’t give a fuck about being a cool kid, canta Damiano), la critica li ritiene spesso naïve e derivativi (”Rush!”, il loro ultimo album, è stato recentemente stroncato da Pitchfork), eppure, come il bombo che vola contro ogni legge fisica, secondo una credenza popolare, i Måneskin continuano a riempire gli stadi e Berlino non ha fatto eccezione.

Le hit, i brani in acustico e la tosse di Damiano

Il concerto alla Mercedes Benz Arena ha generosamente elargito i brani con cui i Måneskin sono diventati famosi o hanno consolidato il loro successo, tra questi ”Don’t Wanna Sleep”, ”Gossip”, “Own my mind”, “Mammamia“, “I Wanna Be Your Slave”, pompato al massimo della sezione ritmica, mentre cantatissime dal pubblico sono state le inevitabili “Zitti e buoni”, che ha sancito il trionfo della band all’Eurofestival, e “Beggin’”, la cover dei Four Seasons.

I membri della lineup non si sono risparmiati l’approccio energico e fisico che tanto piace ai loro fan e lo spettacolo si è concentrato interamente sull’ensemble, con riduzione al minimo di scenografia ed effetti speciali, se si esclude una “Gasoline” accompagnata da colonne di fuoco, davanti alle quali ha cantato un Damiano che nel frattempo si era liberato dalla camicia. Durante “Mark Chapman”, il frontman ha avuto un brutto attacco di tosse, che si è trascinato al punto da ingenerare preoccupazione nel chitarrista. La crisi è però presto rientrata e la macchina Måneskin è ripartita.

Il concerto ha avuto anche un momento intimistico, con una versione acustica di “Vent’anni” e “Se non fosse per te”, eseguite su un secondo palco, più piccolo e interno. Il set è stato accompagnato da un elegante spettacolo di luci.

Sul finale, la band ha raggiunto le prime file e Damiano è scomparso tra il pubblico, ma in generale tutti i membri della lineup hanno regalato agli spettatori più vicini l’emozione di un contatto ravvicinato durante l’intero concerto, spendendosi generosamente per due ore piene.

Su “Kool kids”, la band ha portato sul palco circa 50 spettatori per la chiusura dello show. Ancora una volta, il bombo ha continuato a volare e i Måneskin hanno portato a casa un altro bagno di folla.

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