Germania: la Schufa potrebbe essere illegale secondo il diritto europeo

Schufa

Secondo un esperto della Corte di Giustizia Europea, il sistema di calcolo della Schufa viola il diritto europeo. In Germania, la Schufa è un’istituzione che gioca un ruolo importantissimo nella vita di ogni consumatore e contribuente. Si tratta di un sistema di calcolo che conferisce a ognuno un punteggio relativo all’affidabilità creditizia.

Che cos’è e come funziona la Schufa

Il sistema è gestito da un ufficio di credito privato, ma qualsiasi pagamento che implichi un credito (come leasing, noleggi, affitti, stipula di nuovi contratti, richiesta di prestiti presso banche, etc), in Germania, è accompagnato da una richiesta di autorizzazione ad accedere al “punteggio” Schufa del richiedente. Il valore del punteggio dovrebbe indicare la supposta capacità di adempimento degli obblighi di pagamento da parte di una persona, decidendo in sostanza se si tratti di un “buon pagatore” o meno.

Le obiezioni di legittimità dell’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea

Nel rapporto presentato alla Corte di Giustizia Europea viene criticata, fra le altre cose, anche la memorizzazione dei dati relativi alle insolvenze.

L’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea Priit Pikamäe ha dichiarato, in un rapporto di cui parlano i principali media tedeschi, che la creazione dei cosiddetti punteggi per la solvibilità da parte di Schufa viola il diritto europeo. Inoltre, Schufa non può conservare i dati provenienti da registri pubblici – come i registri dei tribunali fallimentari – per un periodo più lungo di quanto non faccia il registro pubblico dal quale tali dati sono stati presi.

Le cause intentate dai cittadini tedeschi contro il sistema di calcolo del punteggio Schufa

Il contesto del procedimento dinanzi alla Corte di giustizia europea è costituito da diverse cause intentate in Germania da parte di consumatori che si ritengono danneggiati da questo sistema.

In una di queste, il ricorrente ha chiesto a Schufa di cancellare una certa voce e di consentirgli l’accesso ai propri dati, dopo che gli era stato negato un prestito. In risposta, Schufa gli ha comunicato solo il valore del suo punteggio e informazioni generali sul calcolo. Il metodo di calcolo stesso è considerato un segreto commerciale dell’azienda – come già stabilito anni fa dalla Corte Suprema Federale (BGH).

Il tribunale amministrativo di Wiesbaden ha deferito il caso alla Corte di Giustizia Europea per verificarne la conformità con il regolamento generale sulla protezione dei dati, che stabilisce che le decisioni che hanno effetti legali per le persone interessate non possono essere prese solo attraverso il trattamento automatizzato dei dati. Questo è un punto molto importante, nella questione complessiva sulla legittimità dei punteggi Schufa e sul loro utilizzo.


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L’Avvocato Generale ha infatti stabilito che la creazione automatizzata di un valore di probabilità, come appunto il punteggio Schufa, costituisce già una decisione automatizzata che è in violazione delle norme vigenti. Ciò vale anche se la decisione finale che influisce sulla vita del cittadino (per esempio l’erogazione di un credito) viene presa da terzi, come le banche.

Il secondo caso riguarda la possibilità per i privati di liberarsi dei propri debiti attraverso la procedura di insolvenza entro un certo periodo di tempo, anche se non sono in grado di ripagare tutto.

Sebbene i tribunali fallimentari rendano pubbliche queste informazioni, le cancellano dopo sei mesi. L’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea ritiene che questa pratica non conforme ai regolamenti europei. L’obiettivo dell’estinzione del debito residuo, infatti, è quello di consentire ai diretti interessati di tornare partecipare alla vita economica collettiva. Questo obiettivo, però, viene di fatto vanificato se le agenzie di credito private possono conservare i dati sull’insolvenza più a lungo di quanto non facciano i tribunali stessi.

La sentenza è attesa tra qualche mese. I pareri dell’Avvocato Generale non sono vincolanti per i giudici, che però spesso li seguono. Qualora venisse deliberato che la Schufa non ha diritto a richiedere e conservare certi dati relativi alla solvibilità degli individui, molti aspetti della vita economica tedesca potrebbero venire modificati.

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