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Amburgo, sparatoria in una Sala dei Testimoni di Geova: 8 morti

Giovedì sera, intorno alle 21:00, otto persone sono state uccise a colpi di arma da fuoco e diverse altre sono rimaste gravemente ferite in una sparatoria all’interno di un edificio che ospitava una congregazione di Testimoni di Geova ad Amburgo nel distretto di Alsterdorf/Groß Borstel. Sembra che il sospetto autore del gesto sia morto sul posto. Secondo quanto riportato dallo Spiegel, si trattava di un ex membro della congregazione.

Non si conosce il movente dell’attentato

Non è ancora chiaro se l’uomo abbia acquisito la pistola utilizzata per l’attentato per vie legali o illegali. Per il momento, le autorità non ipotizzano la presenza di altri autori e le indagini sui retroscena del crimine proseguono, senza indizi chiari sul contesto né sul movente del gesto, che i media tedeschi e le autorità hanno descritto come “folle”.

Sempre lo Spiegel identifica l’attentatore come di età compresa tra i 30 e i 40 anni. L’uomo si sarebbe introdotto con la forza nell’edificio della comunità religiosa, dove si stava svolgendo una funzione con una cinquantina di partecipanti, per poi aprire il fuoco. Non ci sono informazioni sulla dinamica specifica della sparatoria né su come l’uomo sia morto.


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Solidarietà dei politici tedeschi alle famiglie delle vittime e alla comunità dei Testimoni di Geova

La notizia ha scosso Amburgo e la Germania intera, con numerose personalità politiche che hanno espresso sgomento e condoglianze per le vittime e le loro famiglie. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz (SPD) ha descritto la sparatoria come un brutale atto di violenza e ha ringraziato le forze di sicurezza per il loro coraggio nell’affrontare un’operazione difficile. Il Ministro degli Interni federale Nancy Faeser (SPD) si è detta “scioccata” dall’atto e ha espresso la sua solidarietà alle vittime e alle loro famiglie.

Gli investigatori hanno creato un portale per le segnalazioni, dove è possibile caricare foto e video del crimine o di eventi rilevanti in questo contesto e, al tempo stesso, hanno invitato la stampa e l’opinione pubblica a non diffondere teorie o voci non confermate sul movente dell’attentato.

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