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Gassi al Radialsystem III: da stazione fognaria a spazio per l’arte!

Di Merlin, Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli

Oggi ci occupiamo delle acque in Berlino. Si sa, infatti, che qui c’è tanta acqua, presente ovunque con fiumi, canali, laghi, bacini e anche nel terreno! Ma in questo nostro Gassi approfondiamo un argomento urbanistico ed ingegneristico molto importante relativamente alle acque reflue… quelle di scarico insomma! Andiamo allora a scoprire il Radialsystem III che fa parte del sistema fognario di Berlino, entrato in funzione nel lontano 1878. Questa stazione di pompaggio si trova sull’odierna proprietà lungo Hallesches Ufer, a Kreuzberg, vicino al Tempodrom, ed è stata la vera e propria prima stazione di pompaggio delle acque reflue della città.

di Paolo Brasioli

La metropoli alle prese con l’igiene urbana

Infatti in conseguenza della rapida crescita della popolazione berlinese durante il periodo della industrializzazione nella seconda metà del XIX secolo, divenne estremamente necessario canalizzare correttamente le acque reflue risultanti.

A partire dal 1860, l’ingegnere, architetto ed urbanista James Hobrecht (1825-1902), che è ricordato anche in una targa commemorativa visibile in facciata, progettò dodici di questi sistemi per Berlino, noti come sistema radiale, destinati a pompare le acque reflue dall’area urbana verso i campi di trattamento delle delle stesse fuori dal centro città.

Nel frattempo, le condizioni igieniche della città peggioravano costantemente. Nel 1869 fu istituito appositamente un comitato, guidato dal grande medico e patologo Rudolf Virchow (1821-1902), per esaminare la situazione. Hobrecht venne incaricato di allestire un sito di prova a Kreuzberg per studiare la purificazione naturale delle acque reflue introducendole nei campi ed utilizzandole per l’agricoltura. E così, in conseguenza deI risultati positivi di questi tentativi di irrigazione, fu possibile portare all’attuazione i piani di Hobrecht.


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La nascita del Radialsystem III

Ed ecco appunto che il primo ad essere sviluppato è stato il Radialsystem III con questa sua stazione di pompaggio che visitiamo oggi. Il consiglio comunale ne approvò la costruzione, con la spesa di ben sei milioni di marchi, nel marzo 1873, costruzione eseguita tra il 1873 e il 1876 secondo i piani di Hobrecht. Essa raccoglieva le acque reflue dei quartieri berlinesi di Friedrichstadt, Dorotheenstadt, Alt-Kölln e Tiergartenviertel che, con oltre 100.000 abitanti, era all’epoca la più densamente popolata di Berlino.

Nel 1877, il Radialsystem III fu completato con una rete di canali di oltre 80 chilometri di lunghezza! E cosi il 1° gennaio del 1878 ebbe l’inizio ufficiale per la messa in servizio di questo notevole sistema fognario di Berlino.

Mentre il Radialsystems progettato da Hobrecht è rimasto parte del sistema fognario di Berlino, la stazione di pompaggio del Radialsystems III è stata chiusa intorno al 1970.

Ma un nuovo ed anche inaspettato utilizzo l’attendeva di lì a poco!

La sala pompe conservata in toto, per la sua importanza e valenza documentale, tecnologico-industriale ed estetica, venne classificata come monumento nel 1977 ed utilizzata come lapidario, cioè deposito di statue e marmi di Berlino dal 1978, a cento anni dalla sua entrata in servizio, per oltre 30 anni fino al 2009.

Il cambio di destinazione con Christian Boros e il rinnovo dell’architettura

Terminato questo specifico utilizzo, l’edificio fu acquistato nello stesso anno da Christian Boros (1964), fondatore di una importante agenzia pubblicitaria e grande collezionista d’arte, che lo fece trasformare in un edificio per i suoi uffici e galleria d’arte.

di Paolo Brasioli

Incaricò per questo il bravissimo architetto Jens Casper (1967) che non solo abilmente riuscì a cambiare completamente la funzione dell’edificio, ma pensò anche di creare al contempo un design originale, elegante e giocoso che potesse unire e far dialogare tra loro, con interessanti soluzioni, il vecchio e il nuovo.

Sebbene la struttura dell’edificio originario non sia stata modificata, ma sia stata anzi valorizzata, la disposizione spaziale interna ha subito alcune trasformazioni per inserirsi, con espressività visiva, nel progetto. Il cemento nero utilizzato sia all’interno che all’esterno contrasta con i colori dell’edificio storico, dai tipici mattoni rossi e gialli, e rende facilmente riconoscibile il nuovo edificato. Inoltre, la luce viene riflessa in modo interessante dalle pareti nere. E poi nuove superfici fruibili, sporgenze, nicchie, piedistalli e balconi che creano una moderna area espositiva. Davvero un bellissimo intervento.

Infatti questa piacevolissima e sensibile ristrutturazione, che ha dato nuova vita a questo prezioso ed elegante testimone di archeologia industriale, è stata anche premiata per il suo valore estetico-funzionale, nel 2013, con il Berlin Architecture Prize. Bravi tutti… Prima!

L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura

Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.

Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.

Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.

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