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Critica la guerra e Mosca gli toglie la cittadinanza russa: Arshak Makichyan è apolide a Berlino

Arshak Makichyan è un attivista russo per il clima a cui mercoledì è stata revocata la cittadinanza. Lo riporta l’emittente rbb24, parlando della fuga a Berlino dell’uomo e della sua difficile battaglia contro la guerra di invasione di Putin.

Makichyan, 28 anni e volto russo del movimento “Fridays for future”, era un violinista di professione e scegliendo l’attivismo ha sacrificato la sua carriera musicale. Più volte è stato arrestato ed è diventato definitivamente inviso a Putin quando ha protestato pubblicamente contro l’invasione Ucraina insieme alla sua compagna, Polina Oleinikova, in occasione del loro matrimonio.

Quello che doveva essere un evento privato in quell’occasione diventato un happening politico. Era il 24 febbraio 2022 e in quella circostanza Makichyan aveva sfoggiato una camicia con la scritta “Vaff… alla guerra”, mentre Oleinikova indossava un abito blu e aveva in mano dei fiori gialli. Le immagini erano diventate virali, scatenando la rabbia del governo russo.


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La fuga a Berlino e la revoca della cittadinanza

Poco dopo, entrambi erano stati condannati a una pena detentiva e a marzo avevano deciso di fuggire a Berlino, dove avevano continuato le loro proteste contro la guerra, davanti all’ambasciata russa. Mercoledì 1° febbraio, il tribunale di Krasnogorsk, vicino Mosca, ha annunciato che a Makichyan e compagna sarà revocata la cittadinanza.

Anche suo padre e i suoi fratelli non sono più cittadini russi. La cittadinanza, è stata revocata anche a loro. Suo padre, Artur Makichyan, è stato inoltre arrestato mentre usciva dal tribunale, con la motivazione che la foto del passaporto sarebbe solo incollata e il passaporto non sarebbe autentico. Anche il fratello di Makichyan, Gagik, è stato arrestato a Mosca. Oltretutto, i parenti dell’attivista sono stati invitati a lasciare il Paese, ma non sanno dove andare. La famiglia di Makichyan, infatti, è arrivata in Russia dall’Armenia circa 30 anni fa, per sfuggire alla guerra in Nagorno-Karabakh.

Repressione simile a quella dell’era sovietica

“Non mi aspettavo che arrestassero mio padre e mio fratello” ha dichiarato ad rbb24 Arshak Makichyan, visibilmente scosso. “Questa è una repressione simile a quella dell’era sovietica. La mia famiglia ha subito ritorsioni per il mio attivismo” ha aggiunto.

La magistratura in realtà non aveva il potere di decidere sulla questione della cittadinanza, perché tecnicamente è una questione di competenza del Ministero degli Interni. Lo precisa l’avvocato dell’attivista, Maxim Oleinichev. “Questo espatrio è contrario alla legge e ha motivazioni politiche. È la prima volta che la cittadinanza viene revocata per una protesta contro la guerra. Non sappiamo se seguiranno altri casi, ma è un precedente” ha aggiunto l’avvocato.

Makichyan adesso è apolide: “Lo Stato russo sta cercando di portarmi via la mia identità”

L’attivista ha aggiunto che milioni di persone che non hanno la cittadinanza russa dalla nascita adesso avranno paura di perderla, “se si esprimono contro il regime di Putin”. Anche per Makichyan, il futuro non è esattamente roseo. “Senza un passaporto valido, richiedendo asilo, è difficile essere un attivista e non ho il diritto di lavorare” dichiara ad rbb. Makichyan diventerà infatti un apolide e questo significa anche che non potrà viaggiare in altri Paesi. “Temo che questo sia solo l’inizio. Se non fermiamo Putin, la situazione peggiorerà sempre di più” ha aggiunto il 28enne.

Il peso psicologico di quanto sta subendo si sta facendo sentire. “Mi sento perso. Ero già distrutto quando ho smesso di suonare, ora lo Stato russo sta cercando di portarmi via la mia identità” ha dichiarato Makichyan.

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