Germania, l’ombra dell’Isis sui fratelli di Castrop-Rauxel: pronti ad attacco chimico già a Capodanno
Sarebbero state trovate sostanze in grado di produrre effetti tossici, in casa dei due fratelli iraniani sorpresi da un blitz notturno delle forze speciali il 9 gennaio. Ci sono inoltre nuove rivelazioni sulle soffiate che hanno portato all’arresto e si parla anche di una connessione con un gruppo vicino all’Isis.
I fratelli sono sospettati di aver pianificato di realizzare una bomba chimica con ricina e cianuro per un attentato islamista.
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Trovate prove nell’appartamento di Castrop-Rauxel: si cercavano sostanze per realizzare una bomba chimica
Venerdì l’appartamento del maggiore, un 32enne, è stato perquisito per la seconda volta. Il primo controllo era avvenuto durante il blitz, quando l’uomo e suo fratello, di 25 anni, erano stati sorpresi nel sonno, e portati via seminudi da un gruppo di agenti speciali in tutta protettiva. A un primo controllo, tuttavia, non erano state trovate le prove che si cercavano. I due sono detenuti da una settimana, in regime di custodia cautelare.
Questa seconda volta, però, gli inquirenti avrebbero finalmente trovato ciò che cercavano, almeno secondo quanto riferito da ambienti vicini alla sicurezza ad ARD. Un portavoce della Procura generale di Düsseldorf ha inoltre confermato, sempre all’emittente, che durante una seconda perquisizione sono state trovate nuove prove, ma non ha specificato cosa, vista la delicatezza delle indagini in corso.
Ad allertare la Germania, due soffiate provenienti dagli Stati Uniti
Lunedì mattina, intanto, il ministro della giustizia del Nord Reno-Westfalia, Benjamin Limbach, ha dichiarato che una soffiata relativa a un possibile attentato con cianuro e ricina era arrivata alla polizia federale già il giorno prima di capodanno, dagli Stati Uniti. Viene quindi ufficialmente confermata la matrice statunitense della segnalazione ricevuta dalla Germania.
Gli investigatori tedeschi, tuttavia, erano riusciti a risalire all’identità del potenziale attentatore solo il 6 gennaio, tramite un indirizzo IP e sulla base di un’altra segnalazione proveniente dagli Stati Uniti. Avevano quindi identificato il 32enne iraniano di Castrop-Rauxel.
Castrop-Rauxel: Die verstörenden „Gift-Chats“ der mutmaßlichen Bio-Bomber https://t.co/aAYpf2S1kN
— FOCUS online (@focusonline) January 16, 2023
Possibile attentato già a capodanno. Istruzioni arrivate da gruppo vicino all’Isis
Limbach ha inoltre dichiarato che i fratelli avrebbero originariamente pianificato un attentato per la notte di Capodanno. Secondo ARD, inoltre, i due avrebbero contattato un gruppo collegato all’Isis e specializzato proprio nella diffusione di istruzioni sulla tipologia di attacchi chimici presa in esame. Per comunicare, il gruppo utilizzerebbe un apposito canale Telegram.
Secondo quando riportato da Focus, è proprio su questo canale Telegram che i due fratelli, il 7 gennaio, avrebbero comunicato la mancanza di alcuni ingredienti per confezionare la bomba, in particolare la polvere di ferro. Da qui la decisione della polizia federale di fare irruzione la notte stessa.
In Castrop-Rauxel sind die Wohnungen zweier terrorverdächtiger Iraner abermals durchsucht worden. Dabei sollen laut Medienberichten auch giftige Substanzen gefunden worden sein. https://t.co/wXoeQTFYyY
— Frankfurter Allgemeine (@faznet) January 16, 2023
Presumibilmente coinvolto anche il fratello 25enne, in cura psichiatrica
Il fratello 25enne del sospettato principale non era stato considerato, all’inizio, come coinvolto. Non si escludeva, infatti, che potesse essersi trovato a casa del fratello maggiore per caso e non avere a che fare con i suoi presunti piani. Si sapeva soltanto che era già noto alle forze dell’ordine, ma per reati diversi dal terrorismo.
Starebbe invece emergendo, sempre di più, un suo coinvolgimento nella pianificazione dell’attentato e pare che l’uomo, che è in cura psichiatrica, dovesse addirittura fungere da vera e propria forza motrice dell’azione.
Ignota fino ad oggi connessione con Isis o scena radicale islamista
I due fratelli non erano mai stati notati come membri della scena radicale islamista, fino alle soffiate di dicembre e gennaio. La procura li accusa di aver pianificato insieme “l’uccisione di un numero imprecisato di persone attraverso l’uso di sostanze tossiche”.
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