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Germania: dal 1° gennaio contenitori riutilizzabili obbligatori per la gastronomia da asporto

Le plastiche monouso sono uno dei fattori di inquinamento più onnipresenti e perniciosi che la civiltà umana abbia introdotto sul pianeta. Come è noto, ne sono piene non solo le discariche, ma anche i corsi d’acqua di tutto il mondo ed enormi isole di plastica si trovano a largo degli oceani e contribuiscono alla distruzione di interi ecosistemi, mettendo a repentaglio la sopravvivenza di flora e fauna tanto in mare quanto sulla terraferma. Solo in Germania, secondo il Centro di consulenza per i consumatori di Berlino (Verbraucherzentrale Berlin), si producono circa 770 tonnellate di rifiuti di plastica al giorno a causa delle confezioni da asporto di cibi e bevande, che generano costi di smaltimento pari a 434 milioni di Euro all’anno. Nel 2021, però, è stata approvata una nuova legge sugli imballaggi che è entrata in vigore a partire dal primo gennaio del 2023 e che si applica al settore della gastronomia. A partire da quest’anno, infatti, è possibile richiedere imballaggi e contenitori riutilizzabili quando si acquistano cibo e bevande da asporto.

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Cosa prevede la nuova legge

Il regolamento appena entrato in vigore prevede che sia il cliente a poter chiedere di ricevere il proprio cibo o le bevande ordinate in contenitori riutilizzabili e che i commercianti siano tenuti a offrire questa possibilità, a evidenziarla con apposita segnaletica, in modo ben visibile nel punto vendita e a non offrire i cibi e bevande in imballaggi e contenitori monouso a prezzi più bassi rispetto alle alternative servite in imballaggi riutilizzabili. Sarà però possibile applicare una cauzione – come già avviene in molti locali pubblici e come avviene per le bottiglie di plastica nei supermercati – che viene poi restituita quando il contenitore viene riconsegnato.

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Nel caso delle consegne a domicilio, la possibilità di ottenere imballaggi riutilizzabili deve essere segnalata chiaramente sui volantini promozionali del ristoratore. Le opzioni, infine, devono essere applicabili a tutti i tipi di ordine (per esempio, i bicchieri riutilizzabili devono essere isponibili per tutte le dimensioni, nel caso delle bevande da asporto). Il Ministero Federale dell’Ambiente intende limitare soprattutto il consumo di plastiche monouso.


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Nel caso di sistemi che prevedano lo “Pfand”, ovvero la riconsegna dell’imballaggio o del contenitore con la restituzione della cauzione, la legge prevede che gli esercenti siano obbligati a ritirare solo i propri contenitori riutilizzabili (non si può quindi acquistare un caffè da asporto in un bar e restituire il bicchiere per ricevere la cauzione in un altro, a meno che non faccia parte della stessa catena).

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A chi si applica la nuova legge

All’obbligo sono soggetti i ristoranti, i bistrot e i caffè che vendono cibi e bevande da asporto, alle mense, alle stazioni di servizio, ai supermercati e alle attività di catering che abbiano più di cinque dipendenti e una superficie commerciale superiore a 80 metri quadri. Anche le attività commerciali che risultano esentate dalla fornitura di contenitori riutilizzabili, come snack bar, Späti (i popolari bar-tabacchi aperti anche di notte) e chioschi, sono comunque tenuti a permettere ai clienti che lo richiedano di ricevere il cibo e le bevande in contenitori portati da casa.

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L’esenzione non si applica alle grandi catene che hanno molteplici piccoli punti vendita. Per esempio, i grandi brand della gastronomia che gestiscono piccoli chioschi nelle stazioni ferroviarie o della metro, sono tenuti comunque a fornire alternative riutilizzabili agli imballaggi tradizionali, anche se il singolo punto vendita ha una superificie inferiore agli 80 metri quadri, purché l’azienda nel suo complesso abbia più di cinque dipendenti.

Chi controlla la conformità dei singoli punti vendita?

A verificare che gli esercizi commerciali del settore si mettano in regola saranno i Länder, che potranno però decidere se affidare questo compito alle autorità comunali. Chi viola le nuove norme rischia una multa fino a 10.000 euro.

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Cosa pensano i ristoratori della nuova legge sui contenitori riciclabili?

Molti operatori hanno già avviato collaborazioni con fornitori di imballaggi e contenitori riutilizzabili che operano a livello nazionale. Questo vuol dire che si potranno riconsegnare i contenitori anche in locali diversi, purché aderenti allo stesso “circuito” di fornitura. Alcuni sistemi richiedono una cauzione, altri funzionano con un sistema di registrazione basato su app. Il Ministero dell’Ambiente prevede che l’offerta di questo tipo di sistemi sia destinata ad aumentare nei prossimi anni. Alcune grandi catene di fast food hanno già annunciato l’implementazione di sistemi di ritiro dei contenitori che permetteranno a ogni singolo imballaggio di essere riutilizzato fino a 1000 volte, risparmiando quindi l’immissione nell’ambiente di 1000 equivalenti monouso.

Dal settore della gastronomia, tuttavia, non sono mancate le critiche per questa nuova misura, che comporterebbe oneri aggiuntivi per gli esercenti.

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Un passo nella giusta direzione

L’associazione ambientalista BUND ha accolto con favore questa nuova legge, ma ha specificato che fornire un’opzione facoltativa non basta a ridurre il problema e ha chiesto che vengano eliminate le eccezioni, rendendo obbligatorio e universale l’uso di contenitori riciclabili. Anche la Deutsche Umwelthilfe teme che la legge preveda troppe eccezioni per essere davvero efficace, pur rappresentando un passo nella giusta direzione, e chiede invece di rendere economicamente svantaggioso l’uso di plastiche monouso, attraverso l’introduzione di una tassa di almeno 20 centesimi a contenitore o stoviglia.

Il Ministero Federale dell’Ambiente, per il momento, non vede la possibilità di introdurre un divieto totale degli imballaggi monouso, in quanto tale disposizione sarebbe contraria alla normativa europea vigente. Per alcuni prodotti, inoltre, la mancanza di alternative ecologiche altrettanto efficaci rende poco probabile l’introduzione a breve termine di un divieto generalizzato all’interno dell’unione.

Va però ricordato che alcuni prodotti in plastica monouso (come posate e piatti usa e getta, cannucce, cotton fioc e contenitori per il cibo in polistirolo) sono già vietati dal luglio 2021. La Commissione europea esaminerò nuovamente i divieti nel 2027.

Fonte: Bundesregierung

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