Gassi sull’Anhalter Steg: un ponte ciclopedonale tutto da vivere

Anhalter Steg
di Paolo Brasioli

Di Merlin, Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli

Oggi si va su ein Brücke tutto per noi! L’Anhalter Steg infatti è un sehr fantastisch und wunderbar ponte, solo pedonale e ciclabile, sul canale Landwehr a Berlino-Kreuzberg.
Si trova nel tratto compreso tra il Möckernbrücke e il Schöneberger Brücke, e dal febbraio 2001 collega il sito del Museo Tedesco della Tecnologia di Berlino con la riva di fronte fino in direzione del sito dell’ex stazione di Anhalter Bahnhof, con il Tempodrom ed il parco.

La storia dell’Anhalter Steg

Ma la sua storia inizia molto prima. Infatti originariamente la costruzione della ferrovia Berlin-Anhalt, dai primi decenni del XIX secolo, aveva portato alla necessità della costruzione di questo ponte ferroviario sul canale di navigazione. Era proprio qui, nel sito dell’attuale ponte pedonale.


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Questo antico ponte, che era a ben quattro binari affiancati, fu danneggiato e parzialmente distrutto durante la seconda guerra mondiale, come accadde del resto per la stazione e per il vasto scalo merci di Gleisdreieck Park. Successivamente poi l’utilizzo fu assai limitato fino alla totale demolizione nel 1972.

Ma gia nel 1980, il Senato di Berlino considerava la necessità della costruzione di un ponte per ciclisti e pedoni in questo punto. Esso avrebbe dovuto permettere comodamente di superare il canale e le due strade del traffico urbano che gli scorrono ai lati.

Un ponte che diventa… un altro ponte!

Ed ecco che l’ampia espansione del Museo della Tecnologia negli anni ’90 ha dato nuovo slancio a questi piani programmatori. E così, dopo le necessarie e preliminari indagini e perizie tecniche propedeutiche dei resti e dei ruderi esistenti, l’assemblaggio delle parti del ponte, trasportate sul canale Landwehr, iniziò il 28 Settembre 2000. Furono utilizzate infatti parti del demolito Marshall Brücke sulla Sprea. Quindi un ponte che ridiventa un altro ponte!

di Paolo Brasioli

La costruzione, proprio sulle fondamenta dello storico ponte ferroviario, é stata completata nel febbraio 2001, ed è costata circa tre milioni di marchi tedeschi.

Tale costo é stato sostenuto dalla Daimler Chrysler Immobilien GmbH come azione di compensazione per lo sviluppo, da progetto dell’architetto italiano Renzo Piano, della vicina Potsdamer Platz.

Il nostro Anhalter Steg fu costruito secondo i progetti del Professore Architetto, originario di Amburgo ma molto attivo in Berlino, Benedict Tonon (1944), progettista anche di altri ponti come l’Hiroshima Steg, sempre sul Landwerk Kanal e del nuovo Marshall Brücke sulla Sprea vicino al Bundestag.

di Paolo Brasioli

Passeggiando nel verde, sul ponte di Anhalter Steg

Esso é composto da tre campi lunghi 25 metri ciascuno, appoggiati su quattro pilastroni in cemento e mattoni. Ha una lunghezza totale di 75 m ed una larghezza di 4,50 m. La vecchia sezione centrale di recupero è un arco a graticcio a due giunti in ferro battuto, la cui larghezza è stata ridotta a quattro metri e mezzo rispetto alla larghezza originale del ponte. È pavimentato in modo leggero con tavole di legno. Le due campate esterne sono strutture in acciaio saldato.

I rivestitimenti nelle due parti centrali, come una reminiscenza della tradizione edilizia di Berlino, sono realizzate con un mattone industriale giallo. Nella parte superiore, sono state posizionate e realizzate due grandi scritte scultoree a bassorilievo «ANHALT» e «BERLIN» sui due lati. Esse ricordano l’ex funzione del collegamento e ponte per la ferrovia Berlino-Anhalt.

Tutta l’area limitrofa al ponte e stata trasformata in un luogo verde ed attrezzato con terrazzamenti e scalinate per stare all’aperto e godersi il paesaggio. I vecchi bordi della piattaforma sono stati parzialmente murati. Anche i muri di pendio e di recinzione per l’Halleschen Ufer e la Möckernstraße sono stati ridisegnati e rifatti di nuovo con i tipici mattoni gialli.

Una vista fuori dal comune

Qui tutto é molto divertente, sembra quasi di trovarsi all’interno di un mega modellino in un parco divertimento. Davvero sehr gut gemacht! Infatti è piacevole lo scenario urbano che si vive, con il canale in basso, magari con qualche chiatta che lo naviga lentamente, le due trafficate strade veicolari ai lati piene di auto e bus, il nostro ponte pedonale intermedio dove bimbi, ragazzi, famigle, bici e tanti amici cani camminano e corrono. E poi il possente ponte ferroviario superiore della U-Bahn che “entra” nel palazzo vetrato e, sopra a tutto, l‘aereo CH47 che ci ricorda il Luftbrücke del 1948-49, appeso mirabilmente alla facciata del museo! Che vista!

Tutta questa area dunque ci parla, tra suggestivi resti e ruderi e mirabili strutture in vivace funzione e la preziosa memoria tramandata dal museo, della grandissima tradizione e cultura tecnologico industriale legata soprattutto al mondo dei trasporti di Berlino! Tschüss

L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura

Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.

Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.

Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.

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