È ora di parlare delle discariche abusive in Germania
Il tema delle discariche abusive è tristemente noto in Italia. Il solo menzionarlo ci fa pensare alla Terra dei Fuochi e a tutto ciò che, negli ultimi vent’anni, abbiamo appreso su come la criminalità organizzata ha trasformato lo smaltimento di rifiuti, soprattutto industriali e pericolosi, in un affare multimiliardario al pari del traffico internazionale di stupefacenti.
La Germania, tuttavia, è un Paese che non associamo a questo genere di reati da colletti bianchi se non come fonte di rifiuti che, in qualche caso, sono stati smaltiti illegalmente nel sud del Mondo (o nel sud Italia). Eppure, come ci è capitato di notare anche in passato a proposito di altri fenomeni legati alla malavita, i crimini ambientali legati alle discariche illegali sono un problema di rilevanza crescente in terra tedesca, nonostante non siano mai finite sulle prime pagine dei principali quotidiani.
In Germania ci sono oltre 300 discariche abusive
A onor del vero ne aveva parlato Die Zeit lo scorso settembre, in un’inchiesta approfondita realizzata in collaborazione con il progetto Müllparadies Deutschland. Di recente, anche Vice Germania ha dedicato a questo tema un approfondimento che si concentra su una particolare discarica nel Brandeburgo, gestita dal ventitreenne berlinese Mohammad I. Per il resto, tuttavia, quando si parla di crimini ambientali e protezione del clima e della biodiversità raramente si trovano menzioni pubbliche di questo fenomeno che si sta espandendo silenziosamente, spesso nelle campagne e in prossimità di piccoli centri, lontani dagli occhi dei media e dalle grandi città. Eppure, al momento, in Germania esistono oltre 300 discariche abusive, dove rifiuti di ogni genere vengono abbandonati alle intemperie, sostanze tossiche filtrano liberamente nei terreni ed enormi masse di immondizia di ogni genere vengono bruciate senza alcuna misura di sicurezza, liberando nubi tossiche che raggiungono i centri abitati e addirittura dando luogo a incendi che richiedono l’intervento dei vigili del fuoco.
Come funzionano i crimini ambientali legati ai rifiuti in Germania
Le storie di questi luoghi di accumulo e smaltimento illegale dei rifiuti sono tutte più o meno simili fra loro, da quella dell’ex rapper di Wedding che ha acquistato un terreno nel distretto brandeburghese di Märkisch-Oderland a quella del destino di un ex sito della Bundeswehr a Goslar, in Bassa Sassonia. Un privato acquista un terreno, edificato o meno, per una certa destinazione d’uso, ma poi, invece di edificarlo, abitarlo, adibirlo a qualsiasi altro utilizzo normale e legale, permette che su tale terreno vengano scaricati interi camion di rifiuti di ogni genere. Quando la discarica è piena, si incendia la montagna di immondizia e si ricomincia da capo. Inutile dire che nessuno di questi terreni rispetta le misure di sicurezza che sono obbligatorie per proteggere il terreno, l’acqua, l’aria e la popolazione dal rischio di contaminazione con agenti chimici pericolosi. Non ci sono regole né spese, se non il costo di un po’ di combustibile per dare fuoco ai rifiuti e, naturalmente, il costo delle multe che vengono comminate di tanto in tanto dalle autorità locali. E al netto di questi costi, si tratta comunque di un affare enormemente redditizio.
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Al momento, secondo quanto riferisce l’inchiesta curata da Vice, non esiste in Germania una visione d’insieme del problema né presso il Ministero federale dell’Ambiente né presso l’Agenzia federale dell’Ambiente. Neanche il Gruppo di Lavoro Federale dei Länder sui Rifiuti (Bund-Länder-Arbeitsgemeinschaft Abfall, LAGA) dispone di un elenco generale. Eppure entrambe le inchieste hanno contattato tutti i 401 distretti delle città tedesche chiedendo se fossero a conoscenza della presenza di discariche abusive, ricevendo risposte positive nella maggior parte dei casi. In Germania, come già detto, sono noti alle autorità almeno 300 siti nei quali si praticano regolarmente l’accumulo e lo smaltimento illegale di rifiuti.
Cosa possono fare le autorità
Le autorità sembrano impotenti di fronte al progredire indisturbato del fenomeno. Nel caso della discarica già menzionata in Brandeburgo, per esempio, le forze dell’ordine sono al corrente del fatto che nel sito di proprietà del giovane Mohammad I. si accumulano abusivamente rifiuti anche pericolosi. A marzo del 2022, il rogo del contenuto della discarica, nella quale erano abbandonate anche bombole di gas e contenitori con combustibili, ha causato una serie di esplosioni e si è convertito in un incendio che ha richiesto l’intervento di circa 90 vigili del fuoco. C’è già almeno una denuncia contro il proprietario ed era stato disposto lo sgombero prima entro entro gennaio 2022, poi entro marzo dello stesso anno, ma tale sgombero non è stato messo in atto. Pochi mesi fa c’è stato un altro incendio più piccolo e, ogni volta, i nuovi rifiuti non fanno che impilarsi sugli scheletri carbonizzati di quelli vecchi, mentre le emissioni di ogni rogo si spargono senza controllo per la campagna circostante.
Sempre secondo Vice, a Potsdam-Mittlemark, sempre nel Brandeburgo, si trovano altre discariche abusive, specializzate in rifiuti di plastica provenienti dal Baden-Württemberg che vengono interrati a diversi metri di profondità. In questo caso il responsabile è stato arrestato nel 2011 e condannato nel 2012, ma nel frattempo il danno era fatto: diversi contaminanti, fra i quali anche metalli pesanti, si sono dispersi nel terreno penetrando fino alle falde acquifere. Il distretto ha bonificato due di questi siti, spendendo oltre cinque milioni di Euro ed esigendoli dal proprietario delle discariche in questione, il quale a sua volta ha fatto ricorso contro questo provvedimento, avviando un procedimento legale che durerà diversi anni.
Perché è così difficile chiudere le discariche abusive? Le autorità tedesche, allo stato attuale delle cose, devono seguire un lungo iter legale prima di arrivare allo sgombero vero e proprio, per non esporsi al rischio di denuncia da parte dei proprietari degli spazi. Tale iter si rivela particolarmente difficile nei casi in cui il proprietario non è più rintracciabile, per esempio se il reato viene scoperto dopo che il sito ha cessato la sua attività. Questo stato di cose fa sì che possano volerci anni o addirittura decenni prima che le discariche illegali vengano smantellate. Inoltre, anche quando l’autorizzazione per lo sgombero arriva, molti comuni non hanno i mezzi finanziari per portarlo a termine e quindi devono affidarsi a investitori esterni, sulla cui integrità devono sperare di poter fare affidamento. Senza contare il fatto che molti impiegati delle amministrazioni dei Länder si trovano a gestire questi problemi senza avere le competenze necessarie per affrontarli con cognizione di causa. Se si aggiunge la cronica carenza di personale di molte amministrazioni, è facile capire come la soluzione del problema sia tutt’altro che vicina.
Cosa prevede la legge tedesca
In Germania, l’abbandono di rifiuti non processati è vietato dal 1° giugno 1993. Secondo la legge tedesca, chi gestisce una discarica deve predisporre un sistema di impermeabilizzazione per proteggere il suolo e le acque sotterranee. In caso contrario, emissioni nocive rischierebbero di essere rilasciate nell’atmosfera e l’acqua piovana, filtrando nel terreno potrebbe trasportare agenti contaminanti in profondità. Per questo motivo le discariche legali si basano su un sistema di drenaggio del percolato e su vari strati di impermeabilizzazione. Il che, come è facile intuire, ha dei costi elevati. Ancora più elevati, per lo Stato, sono inoltre i costi di smaltimento e bonifica delle discariche abusive. Secondo l’inchiesta del quotidiano Die Zeit, per esempio, lo smantellamento in sicurezza delle oltre 300 discariche illegali che esistono al momento in Germania potrebbe costare ai contribuenti almeno 565 milioni di Euro.
Il deposito temporaneo dei rifiuti al di fuori di questi parametri è consentito per un massimo di un anno, dopo di che i gestori dello spazio nel quale i rifiuti sono depositati deve impegnarsi ad applicare le stesse misure di sicurezza delle normali discariche. I dati dimostrano, tuttavia, che questo limite viene violato in moltissimi casi e che le multe non hanno alcuna funzione deterrente: smaltire i rifiuti legalmente costerebbe comunque di più e quindi la violazione delle regole risulta di fatto più conveniente tanto per le aziende quanto, ovviamente, per i gestori delle discariche abusive.
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La situazione in Germania
In alcuni casi, le aziende che vogliono evitare i costi di smaltimento dei rifiuti pericolosi li etichettano diversamente per conferirli anche presso le discariche normali a costi inferiori. Per esempio, al momento è in corso il processo del responsabile di una grossa operazione che ha visto varie aziende di Schermbeck-Hünxe, nel Nord Reno-Westfalia, mescolare 30.000 tonnellate di pellet di combustibile tossico provenienti da una raffineria con sabbia, per poi etichettarli per il conferimento in discarica con il codice che indica i rifiuti di tipo minerale composti da sabbia e pietre. Il processo è potuto iniziare quando il responsabile di una delle società è stato rintracciato in Namibia, dove si era nascosto dopo aver simulato un suicidio. Secondo le perizie di questo particolare caso, lo smaltimento e la bonifica di Schermbeck-Hünxe costeranno allo Stato 52,5 milioni di Euro.
In Germania si producono ogni anno circa 400 milioni di tonnellate di rifiuti
, solo un ottavo dei quali (50 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti domestici. Altri 50 milioni di tonnellate sono rifiuti commerciali e altri 28 milioni sono rifiuti provenienti dall’estrazione del carbone. La maggior parte, ovvero i restanti 230 milioni di tonnellate, sono rifiuti edili, compresi i detriti stradali (il che dipende anche dal fatto che, a parità di volume, questi materiali sono più pesanti di quasi tutti gli altri). E sono proprio questi rifiuti a costituire la gran parte dei materiali abbandonati nelle discariche abusive in Germania.
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