Sabato a Wilhelmshaven, in Bassa Sassonia, è stato aperto il primo terminale tedesco per il gas naturale liquefatto (GNL). Il Cancelliere Olaf Scholz (SPD), che ha inaugurato ufficialmente l’impianto, ha lodato la rapidità della costruzione della struttura, che è stata completata in dieci mesi, e l’ha definita “un contributo importantissimo alla nostra sicurezza”.
A Wilhelmshaven un impianto galleggiante di stoccaggio e rigassificazione
Il terminale è una unità galleggiante di stroccaggio e rigassificazione, che riceve il GNL dalle navi cisterna e lo converte in gas a bordo, per poi immetterlo nella rete dei gasdotti tedeschi. La distribuzione dovrebbe iniziare giovedì.
Il Cancelliere, che ha raggiunto il terminale a bordo della nave “Höegh Esperanza”, ha dichiarato che questo e altri impianti simili per il GNL contribuiranno a garantire alla Germania un approvvigionamento energetico sufficiente a renderla “indipendente dai gasdotti provenienti dalla Russia”.
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Nel suo discorso, Scholz ha parlato delle conseguenze della guerra, non solo dal punto di vista umanitario e della situazione drammatica dei civili ucraini, ma anche da quello dell’inflazione e della sicurezza energetica in generale. Una via d’uscita, secondo il premier tedesco, potrebbe venire proprio da una gestione efficiente del GNL. Se, oltre alla struttura di Wilhelmshaven, saranno completati nei tempi previsti anche gli impianti di Lubmin, Brunsbüttel e Stade, ha dichiarato il Cancelliere, “potremo dire che la Germania ha garantito la sua sicurezza energetica”.
Il terminale di Wilhelmshaven realizzato in tempi record
Sono stati soprattutto i tempi della realizzazione del terminale ad attirare le maggiori espressioni di lode e di sorpresa. Anche il Ministro Presidente della Bassa Sassonia Stephan Weil (SPD) ha commentato la rapidità della costruzione definendola “un segnale incoraggiante”. Secondo Scholz, inoltre, “Questa è la nuova velocità tedesca con cui stiamo facendo progredire le infrastrutture”.
Un successo politico per il governo, una patata bollente per i Verdi
Inevitabilmente, quest’opera rappresenta per il governo tedesco anche una vittoria politica, dal momento che le politiche energetiche sono uno dei temi più caldi del dibattito pubblico in Germania e la gestione della crisi, con la spada di Damocle del fabbisogno nazionale in un inverno che si preannuncia difficile, rischia di pesare in modo determinante sulle sorti degli attori politici dell’attuale coalizione di maggioranza. Ne è perfettamente consapevole Weil, il quale ha sottolineato come “uno dei grandi risultati politici” sia stato raggiunto proprio in questo senso, ovvero che “gli impianti di stoccaggio vuoti sono stati riempiti e che oggi, con l’apertura del primo terminale GNL qui in Germania, dimostriamo come stiamo continuando a promuovere l’indipendenza”
All’inaugurazione hanno partecipato anche il Ministro dell’Economia Robert Habeck (Verdi) e il Ministro delle Finanze Christian Lindner (FDP). Per Habeck e per i Verdi in particolare, la questione del GNL rischia di essere una patata bollente politica indipendente dalle sorti del fabbisogno energetico del Paese. Su queste scelte piovono infatti le critiche degli ambientalisti – che rappresentano una parte non indifferente del bacino elettorale per i Verdi, i quali accusano il governo di aver puntato troppo sul gas a discapito degli obiettivi climatici e sottolineano come il GNL non possa essere considerato una fonte di energia sostenibile. Accuse che Habeck, in un’intervista al programma Tagesthemen di Tagesschau, ha respinto al mittente, dicendo che i terminali forniscono solo un terzo del consumo tedesco. Inoltre, secondo il Ministro, “evitare l’emergenza ha una priorità politica assoluta”. Habeck ha sostenuto le decisioni del governo, sostenendo che questo ha “deciso con saggezza, ha reagito con decisione ed è riuscito a fare qualcosa che a metà anno era stato giustamente ritenuto impossibile”.
Gli ambientalisti accusano: la Germania punta tutto sul gas a discapito degli obiettivi climatici
Tali affermazioni non bastano a placare le associazioni per la protezione del clima e dell’ambiente, come Deutsche Umwelthilfe (DUH), che ha annunciato ulteriori azioni legali per ottenere un limite temporale all’operazione. Una prima causa è già in corso. “La crisi climatica e la crisi energetica non devono essere messe in contrapposizione”, ha dichiarato il direttore nazionale di DUH Sascha Müller-Kraenner. Lo scenario paventato dagli attivisti per il clima è quello in cui la riduzione delle emissioni sia messa a repentaglio da importazioni eccessive di GNL. Inoltre, Kraenner ha contestato il fatto che sia stato consentito lo scarico di grandi quantità di biocidi, che invece dovrebbero essere vietati.
Per le forniture di gas, contratti a lungo termine e no alla dipendenza da singoli fornitori
Nel frattempo, l’obiettivo del governo è quello di “compensare completamente la perdita di gas russo anche nel prossimo anno”. Il cancelliere ha anche dichiarato alla Süddeutsche Zeitung di essere in costante comunicazione con gli importatori per la conclusione di contratti a lungo termine, con lo scopo di diventare meno dipendenti da singoli fornitori. La maggior parte del gas arriverà dalla Norvegia, dagli Stati Uniti e dal Golfo, e una piccola parte dai Paesi Bassi.
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