Influenza aviaria: chiuso a tempo indeterminato lo zoo di Berlino

influenza aviaria
La prima vittima dell'influenza aviaria allo zoo di Berlino è un'umbretta, un uccello acquatico africano.

Lo zoo di Berlino è stato chiuso nella giornata di venerdì e non potrà riaprire per diverse settimane a causa di un focolaio di influenza aviaria, che ha colpito alcuni animali e ha già causato la morte di un volatile. A confermarlo è stato un portavoce del Dipartimento Ambiente del Senato.

Già attivate tutte le misure di sicurezza per evitare la diffusione dell’influenza aviaria

Lo zoo è stato evacuato intorno a mezzogiorno, quando è arrivata la conferma del primo caso ufficiale e della morte di un’umbretta – un uccello trampoliere di medie dimensioni proveniente dall’Africa. Sembra che l’animale fosse già morto domenica scorsa, ma solo venerdì è stato possibile ricondurre il fatto all’influenza aviaria. Un team di esperti composto da veterinari, curatori e guardiani degli animali, insieme al direttore zoologico dello zoo di Berlino, hanno immediatamente messo in atto le misure di protezione previste per casi come questo.

La chiusura a tempo indeterminato del giardino zoologico, naturalmente, ha lo scopo di scongiurare un’ulteriore diffusione della malattia, che può trasmettersi a specie di animali diverse e può passare dall’animale all’uomo. Il rischio maggiore che si intende evitare è che il virus arrivi a infettare animali domestici o pollame d’allevamento. Fortunatamente, hanno dichiarato i responsabili al Tagesspiegel, lo zoo è un’area facile da isolare in modo efficace, mentre gli animali vengono sottoposti a test per rilevare l’entità del contagio.


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Al momento sembra che possa restare aperto soltanto l’acquario.

Il Dipartimento Ambiente del Senato avverte: chi trova uccelli morti per strada non deve toccarli

Fra gli animali colpiti ci sarebbero le cicogne di Abdim, i pellicani dagli occhiali e le gru coronate.

Il direttore zoologico dello zoo Christian Kern ha dichiarato al Tagesspiegel che “quasi tutti gli uccelli, compresi i pinguini, sono stati trasferiti in voliere o stalle e, fortunatamente, nessun altro animale mostra i sintomi della malattia. Tuttavia, tutti i volatili saranno testati per l’influenza aviaria”. Questo tipo di test, in realtà, si effettuano regolarmente e a campione fin dalla prima volta che l’influenza aviaria è arrivata in Europa centrale. Anche gli zoo e i parchi con animali di Greifswald, Karlsruhe, Rostock, Heidelberg e della valle del Meno hanno riportato qualche caso nel corso degli anni.

Il Dipartimento Ambiente del Senato ha lanciato un appello a chiunque abbia trovato uccelli morti a Berlino a non toccarli. Chi lo avesse fatto deve lavarsi accuratamente le mani. È estremamente difficile che l’influenza aviaria contagi gli esseri umani, ma non è possibile escludere completamente questa eventualità per via della capacità dei virus di mutare.

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