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Germania: il freno al prezzo del gas sarà retroattivo per gennaio e febbraio

Il freno al prezzo del gas, al quale il si applicherà retroattivamente da gennaio del 2023. Questa decisione del governo, che è al lavoro sulle misure di contenimento dell’inflazione ormai da diversi mesi, va a inserirsi nel piano di limitazione dei costi energetici già annunciato in precedenza. Originariamente, lo sgravio avrebbe dovuto essere concesso da marzo 2023 fino alla primavera del 2024.

Le modifiche sono comparse in una nuova bozza, messa poi a disposizione dell’agenzia di stampa Deutsche Presse-Agentur. Si parla, nel complesso, di una manovra a sostegno delle famiglie e dell’industria per un totale di circa 54 miliardi di Euro.

Il prezzo del gas e quello dell’elettricità saranno contenuti con una manovra da oltre 200 miliardi

Una procedura simile è prevista anche per il freno al prezzo dell’energia elettrica, che fa parte del pacchetto di misure con le quali il governo tedesco intende supportare i consumatori e le attività produttive. Il risultato dovrebbe essere quello di garantire alle famiglie e alle piccole e medie imprese forniture di gas a un prezzo lordo garantito di 12 centesimi per kilowattora per l’80% del loro consumo precedente. Per il restante 20% dei consumi, invece, si applicherà il normale prezzo contrattuale.


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Un freno al prezzo del gas è previsto anche per l’industria, a partire da gennaio. I grandi consumi degli stabilimenti industriali dovrebbero poter contare su un prezzo garantito di 7 centesimi netti per kilowattora per il 70% del loro consumo pregresso. Nel caso delle industrie, però, il governo ha individuato dei limiti, allo scopo di agevolare esclusivamente le imprese in difficoltà. Di conseguenza, per esempio, le aziende che accederanno a questi sgravi non potranno distribuire dividendi per tutta la durata della misura di agevolazione.

L’intera manovra, con l’ultima modifica relativa alla retroattività, rientra nel piano di protezione dall’inflazione che costerà al governo tedesco circa 200 miliardi di Euro e un indebitamento decisamente superiore a quanto l’attuale coalizione avesse previsto all’inizio del mandato.

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