Due attiviste di Letzte Generation in cima alla Porta di Brandeburgo: “Vogliamo negoziare con il governo”

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Foto: Letzte Generation

Gli attivisti di Letzte Generation hanno messo in atto una nuova azione di protesta, scegliendo una data e un luogo attualmente simbolici per tutta la Germania ma in particolare per la città di Berlino. Mercoledì 9 novembre, ovvero nella giornata in cui ricorrono sia l’anniversario della caduta del muro di Berlino che quello dei pogrom antisemiti del 1938, due attiviste per la protezione del clima hanno appeso uno striscione in cima alla porta di Brandeburgo.

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Foto: Letzte Generation

Le sorelle Maja e Lisa Winkelmann avrebbero scalato il celeberrimo monumento berlinese intorno alle 7.50 del mattino, con l’aiuto di un veicolo speciale, salendo dal lato di Tiergarten per poi appendere uno striscione dal lato opposto, quello di Pariser Platz. Sull’enorme telo bianco si legge “Vogliamo la sopravvivenza per tutti – Nel giorno della solidarietà – Siamo tutti l’ultima generazione”.


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Gli agenti di polizia intervenuti sul posto si sono attivati per comunicare le due donne che si trovavano in piedi in cima alla Porta di Brandeburgo, in modo da permettere la loro discesa dal monumento in sicurezza. Secondo quanto riportato dalla Berliner Zeitung, sembrava che le due autrici del gesto fossero rimaste bloccate sulla sommità della struttura – dato però non confermato dal gruppo di attivisti.

Le attiviste in cima alla porta di Brandeburgo chiedono un colloquio con il governo

Maja Winkelmann, ha motivato questa azione di protesta con la seguente dichiarazione: “Nel giorno della solidarietà [il 9 Novembre in quanto anniversario della caduta del Muro, n.d.r.], come società siamo sull’orlo del precipizio. Dobbiamo decidere ora: Vogliamo sopravvivere insieme o morire da soli? Credo di potermi aspettare che il mio governo garantisca la sopravvivenza a tutti. Che negozino con noi domani alle 10!”.

Nel comunicato corrispondente si legge anche un riferimento alle forti pressioni e accuse alle quali il gruppo Letzte Generation è stato soggetto negli ultimi tempi, in particolare dopo le accuse rivolte agli autori di un blocco stradale sull’autostrada A100, che si pensa possa aver ritardato i soccorsi alla ciclista successivamente deceduta in seguito a un grave incidente. Nel comunicato si cita anche il sostegno che il movimento ambientalista Fridays for Future e l’associazione dei Giovani Liberali hanno manifestato agli attivisti di Letzte Generation condannati a pene detentive.

“Chiediamo alla coalizione di governo di fare un passo di riconciliazione sociale” ha dichiarato Lisa Winkelmann “Venite da noi domani e negoziate con noi le prime misure di sicurezza contro l’imminente collasso climatico. Allora possiamo porre fine alle nostre proteste! Riuniamoci e parliamo chiaramente!”

Le richieste degli attivisti: “100 km/h in autostrada e abbonamento per i trasporti a 9 Euro e sospenderemo tutte le proteste”

Il riferimento è all’invito reiterato che il gruppo ambientalista ha rivolto al gabinetto tedesco, nello specifico al cancelliere Olaf Scholz (SPD), al ministro delle finanze Christian Lindner (FDP), al vicecancelliere e ministro dell’economia Robert Habeck (Verdi) e al ministro dei trasporti Volker Wissing (FDP), per un incontro da tenersi oggi, giovedì 10 novembre 2022 alle 10:00 a Berlino.


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A negoziare con il governo dovrebbero essere gli attivisti Lea Bonasera, Marlon Profuß e Claudia Röseler, che intendono presentare ufficialmente le richieste di Letzte Generation in termini di misure di base contro il cambiamento climatico. I punti fermi del programma degli attivisti sono l’introduzione del limite di velocità di 100 km/h sull’autostrada e ill ripristino del biglietto di 9 euro sul trasporto locale. L’introduzione di queste due misure, assicura il gruppo, porrebbe fine immediatamente a tutte le manifestazioni di protesta. La loro mancata introduzione, viceversa, si tradurrà, da parte degli attivisti, in una prosecuzione delle azioni intraprese fino a questo momento, compresi i blocchi stradali e le manifestazioni nei luoghi dell’arte e della cultura (come il recente lancio del purè di patate sul vetro che copriva un quadro di Monet al Museo Barberini di Potsdam).

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