Il Congresso mondiale contro la pena di morte, tenutosi per la prima volta in Germania, si è aperto martedì a Berlino con l’intervento della ministra tedesca degli esteri, Annalena Baerbock.
Baerbock ha invocato la necessità di una moratoria contro la pena capitale, attualmente prevista in 80 Paesi ed eseguita in almeno 55.
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Congresso mondiale contro la pena di morte: si è tenuto martedì a Berlino
Martedì si è aperto a Berlino, nonché per la prima volta in Germania, il Congresso mondiale contro la pena di morte, giunto alla sua ottava edizione. L’evento continuerà fino al 18 novembre e i partecipanti provengono da 125 Paesi. Sul tema si confronteranno attivisti, avvocati, diplomatici, parlamentari, ministri, ma anche ex prigionieri del braccio della morte. A intervenire in apertura, è stata la ministra degli esteri Annalena Baerbock, che ha ribadito la necessità di raggiungere l’obiettivo dell’abolizione della pena capitale.
Attualmente, sono 80 i Paesi in cui è prevista la pena di morte e in ben 55 è ancora eseguita. Parliamo non solo di Paesi governati da regimi totalitari, ma anche di democrazie. Al momento, tanto per citare alcuni esempi, vige negli Stati Uniti come in Cina, in India come in Giappone, in Bielorussia come in Indonesia. La ministra tedesca ha inoltre espresso preoccupazione per il fatto che i governi autoritari utilizzino sempre più spesso questo terribile strumento per intimidire i dissidenti e a questo proposito ha citato l’Iran, dove pochi giorni fa è arrivata la prima condanna a morte legata alle proteste che stanno avendo luogo contro il governo di Teheran.
Presenti anche rappresentanti di Sierra Leone, Liberia e Zambia, che hanno fatto molti passi in avanti
Annalena Baerbock ha dichiarato che la pena di morte non è mai giustificabile, perché “contraddice il concetto fondamentale di dignità umana”, e ribadito la necessità di una moratoria mondiale che porti alla sua sospensione. Baerbock ha inoltre parlato del fatto che l’obiettivo sia complicato da raggiungere, perché spesso è la stessa opinione pubblica a sostenere la pena capitale.
Tra i partecipanti al Congresso Mondiale di Berlino c’era anche il ministro della Giustizia della Sierra Leone, dove la pena di morte è stata recentemente abolita, come ha ricordato la stessa ministra, che ha ringraziato “per questo passo”. Annalena Baerbcok ha inoltre incoraggiato i rappresentanti della Liberia e dello Zambia, Paesi in cui l’abolizione della pena di morte è attualmente in corso, a proseguire su questa strada.
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