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Tensione sul reddito di cittadinanza in Germania: la CDU chiede modifiche. L’SPD: “populisti!”

Il piano per l’introduzione del nuovo reddito di cittadinanza in Germania, che dovrebbe sostituire il sussidio Hartz IV a partire dal primo gennaio 2023, potrebbe aver incontrato uno scoglio nell’opposizione della CDU/CSU, che minaccia di bloccare la legge al Bundesrat a meno che non vengano introdotte modifiche ad alcuni aspetti fondamentali.

La riforma del welfare proposta dalla coalizione di governo prevede, rispetto ai sussidi attuali, aliquote standard più elevate, meno sanzioni e un aumento significativo delle franchigie fiscali.

Le critiche di Mario Czaja: franchigie fiscali troppo alte

Il leader della CDU Mario Czaja ha dichiarato che il suo partito non è disposto ad accettare il disegno di legge così come è stato presentato. A suscitare le maggiori critiche è l’introduzione di limiti elevati per le franchigie fiscali, ovvero per la quantità di patrimonio preesistente che non influisce sull’erogazione del reddito. “Una famiglia di quattro persone con un patrimonio di 150.000 Euro dovrebbe comunque avere diritto al reddito di cittadinanza, mentre un’altra giovane famiglia lavora duramente e paga le tasse per finanziare il reddito di cittadinanza. Questo è profondamente antisociale e viola tutti i principi di un’economia sociale di mercato” ha dichiarato Czaja al Tagesspiegel, annunciando la necessità di discutere di questi aspetti della legge in serie di commissione di mediazione

Tale commissione è un organo del Bundestag e del Bundesrat che dovrebbe trovare un consenso quando le leggi approvate dal Bundestag non trovano la maggioranza nelle camere dei Länder. Il passaggio della legge da questa commissione farebbe inevitabilmente slittare i tempi di lavorazione oltre il primo gennaio, poiché sarebbe necessario consultare i centri per l’impiego, i quali non avrebbero abbastanza tempo per prepararsi.

L’SPD difende l’introduzione del reddito di cittadinanza in Germania. Le critiche della CDU? “trascinano nel fango anche le politiche di Angela Merkel”

L’SPD difende il disegno di legge e invitato la CDU/CSU a tenere in merito colloqui costruttivi per permettere alla riforma di essere approvata nei tempi previsti. Il segretario generale Kevin Kühnert ha avuto parole dure per i cristiano democratici, definendo le loro critiche all’introduzione del reddito di cittadinanza in Germania “una manovra trasparente e populista” e che le franchigie fiscali criticate dall’Unione non sono affatto una novità di questa legge, ma erano già state concordate dalla CDU/CSU insieme ai socialdemocratici all’inizio della pandemia di Covid. “Ancora una volta” ha dichiarato Kühnert al Tagesspiegel “il partito di Friedrich Merz è pronto a gettare a mare la serietà” per qualche titolo a effetto “trascinando nel fango anche le politiche della Cancelliera Merkel”.

Kühnert ha anche criticato l’Unione per quello che ha definito come un tentativo “spudorato” di dividere i gruppi sociali e ha aggiunto “L’SPD non permetterà che i lavoratori a basso reddito siano messi in competizione con i disoccupati”. In un affondo finale contro il centro-destra, il leader dei socialdemocratici ha menzionato il fatto che la CDU/CSU si sia astenuta dal votare l’aumento del salario minimo a 12 Euro nel Bundestag, sostenendo che questa scelta dimostri “quanto poco [all’Unione] importi delle persone a basso reddito, finché non possono essere strumentalizzate per campagne politiche contro la coalizione di governo”.


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FDP e Verdi difendono la riforma del welfare

Anche dai Verdi non sono mancate le critiche al partito di Merz. La leader Ricarda Lang, per esempio, ha richiamato alla responsabilità di tutti i partiti di rafforzare la coesione nel Paese e ha aggiunto che “Questo vale a maggior ragione per la CDU/CSU, che per sedici anni ha assistito, nella migliore delle ipotesi, all’aumento del divario tra ricchi e poveri nella Germania benestante” e che ora ha la possibilità di dimostrare che “non è solo un partito di opposizione”.

Anche dai liberali dell’FDP è arrivata la difesa dell’introduzione del nuovo reddito di cittadinanza in Germania nei tempi previsti: “non è il momento per le manovre tattiche di partito” ha dichiarato il segretario generale Bijan Djir-Sarai. A proposito delle franchigie, il vice-capogruppo dell’FDP, Lukas Köhler, si è detto molto sorpreso dalle obiezioni dell’Unione e ha affermato che chi ha lavorato duramente per tutta la vita dovrebbe essere autorizzato a mantenere il proprio patrimonio “se deve passare al reddito di cittadinanza poco prima di andare in pensione”.

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