Telefonata fra Scholz e Meloni. Il cancelliere si congratula, ma l’SPD non ci sta

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La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni tiene il primo Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi a Roma, 23 ottobre 2022. Foto: EPA-EFE/ETTORE FERRARI

Venerdì pomeriggio, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato al telefono con la Presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni (FdI). È stata la prima comunicazione diretta fra Scholz e Meloni dopo le elezioni italiane, ma il cancelliere aveva già espresso le sue congratulazioni via Twitter – suscitando le perplessità di altri membri dell’SPD.

Scholz e Meloni parlano di Ucraina, energia, Nato, UE, G7 e politiche anti-crisi

Al telefono, Scholz si è nuovamente congratulato con Giorgia Meloni per il suo insediamento e, secondo il portavoce della cancelleria Steffen Hebestreit, i due capi di governo hanno parlato dell’attuale situazione geopolitica, con particolare riferimento alla guerra in Ucraina e alle questioni di politica bilaterale europea. Sempre secondo il comunicato ufficiale dell’Ufficio del Cancelliere, entrambe le parti hanno inoltre espresso il loro interesse per una buona cooperazione e partnership all’interno dell’UE, della Nato e del G7 – esattamente i punti sui quali Scholz si era già augurato una proficua collaborazione nel suo tweet di congratulazioni.


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Meloni e Scholz hanno anche affrontato il tema della crisi energetica, delle questioni migratorie in Europa e dello sviluppo economico. Secondo quando dichiarato dall’Ufficio della Presidente del Consiglio, Meloni ha anche sottolineato l’importanza di una strategia comune europea per combattere l’aumento dei costi dell’energia.

L’attitudine di Scholz non è però la stessa di alcuni suoi compagni di partito, che si mostrano considerevolmente più critici sull’elezione di Meloni. Lapidaria, per esempio, la risposta via Twitter del deputato Sebastian Roloff, che si è limitato a un “WTF?!”, mentre il Ministro della Sanità Karl Lauterbach ha twittato, in risposta alle congratulazioni rivolte a Giorgia Meloni dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, un laconico “questo non è femminismo”.