Frodi sugli aiuti Covid: Berlino rischia di ripetere la debacle con quelli per l’energia?
Quanti aiuti Covid sono stati erogati dal Land di Berlino a persone o enti che non ne avevano diritto? Ovvero, in che misura lo Stato è stato truffato e quante risorse sono state sprecate? La domanda relativa alle frodi sugli aiuti Covid è stata posta dal deputato di Sebastian Schlüsselburg (Die Linke), nel contesto di un più ampio dibattito sulla gestione delle risorse che dovranno essere erogate per gli aiuti legati alla crisi energetica. Le autorità berlinesi hanno imparato qualcosa dagli errori degli ultimi due anni? Saranno in grado di tutelarsi contro nuove frodi, al momento di erogare aiuti per la crisi energetica? Le risposte del Senato di Berlino non invitano all’ottimismo.
Prevenire nuove frodi come quelle sugli aiuti Covid? Potrebbe non essere possibile
Il Senato, è emerso in risposta all’interrogazione di Schlüsselburg, riportata, fra gli altri, dalla Berliner Zeitung, non conosce l’entità esatta dei raggiri e quindi dei danni economici provocati da chi ha abusato degli aiuti Covid. Si va dalle richieste di rimborso dei centri test (con numeri di test probabilmente gonfiati e difficilmente verificabili) ai pacchetti di aiuti erogati dalla Investitionsbank Berlin (IBB) a diverse categorie professionali. Inoltre, non è possibile dedurre che le autorità locali abbiano acquisito gli strumenti adatti per difendersi da nuove frodi, nel contesto degli aiuti previsti per contrastare l’inflazione e la crisi energetica.
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Sono quasi 20.000 le indagini avviate ancora in corso e, fino a questo momento, non è stato possibile fare una stima reale dei danni. Quello che impedirebbe di evitare le frodi, essenzialmente, è il meccanismo messo in piedi per sburocratizzare e velocizzare gli aiuti durante la crisi. Per questo, anche nel caso degli aiuti previsti per il prossimo inverno, il Senato si aspetta tentativi di frode che potranno essere indagati ed eventualmente puniti solo a posteriori, proprio come è avvenuto per gli aiuti della banca statale IBB – la cui gestione ha anche portato a un’indagine sulla banca stessa, che non ha evidenziato però una condotta criminosa da parte della IBB, ma semplicemente il malfunzionamento del meccanismo messo in piedi per la gestione della crisi.
Caso IBB: le restituzioni sono ancora in corso
Nel 2020, infatti, solo durante il fine settimana di Pasqua, l’IBB ricevette oltre 245.000 domande, di cui appena 30.000 furono immediatamente respinte dopo un breve controllo di plausibilità. Solo in seguito sono scattati controlli più accurati ed è intervenuto l’ufficio del pubblico ministero. Le restituzioni di tali aiuti da parte di molti lavoratori autonomi sono ancora in corso. Se si calcola che l’IBB ha erogato circa 6,7 miliardi di Euro a circa 424.000 beneficiari, è facile capire come i controlli individuali possano richiedere molto tempo e tracciare prospettive poco rassicuranti per il prossimo futuro.
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