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Discorso alla nazione di Steinmeier: il governo tedesco non si presenta

L’assenza dell’intera coalizione di governo al discorso alla nazione del Presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier, tenutosi venerdì al palazzo di Bellevue, è stata cospicua. I politici dell’opposizione presenti l’hanno definita addirittura “scandalosa”. Ed è in effetti inusuale che né il cancelliere né un singolo ministro della coalizione di governo si presentino su invito del Capo dello Stato.

La coalizione di governo declina in blocco l’invito di Steinmeier

Fra i nomi eccellenti che hanno declinato l’invito ci sarebbero, oltre al cancelliere Olaf Scholz (SPD), anche il Vice Cancelliere e Ministro dell’Economia Robert Habeck (Verdi), il Ministro delle Finanze Christian Lindner (FDP) e la presidentessa del Bundestag Bärbel Bas (SPD). In un primo momento si era pensato che Habeck potesse essere sostituito dalla Ministra dell’Ambiente Steffi Lemke (Verdi), ma non è stato possibile.

Le motivazioni ufficiali delle disdette parlano degli impegni legati alle consultazioni sul prezzo del gas, ma parte della stampa tedesca, fra cui il Tagesspiegel di Berlino, ha ipotizzato che possa esserci un legame con le critiche che Steinmeier ha subito per il suo ruolo nella politica estera tedesca, con particolare riferimento agli anni in cui ha preso forma il rapporto di dipendenza energetica dalla Russia. Nonostante Steinmeier si sia concentrato, in questa occasione, sui richiami alla coesione interna, i membri della coalizione di governo sembrano volersi distanziare dalla prima carica dello Stato.

Erano invece presenti, fra gli altri, il Presidente del Bundesrat Bodo Ramelow (Die Linke), il Presidente della Corte costituzionale federale Stephan Harbarth, gli ex Presidenti federali Christian Wulff e Joachim Gauck e il leader della CDU Friedrich Merz. Per l’FDP era presente il capogruppo parlamentare Christian Dürr.

I temi centrali del discorso: “Rafforzare ciò che unisce” (e anche la Bundeswehr)

Il discorso di Steinmeier si è concentrato soprattutto sulla crisi, con ampi riferimenti all’Ucraina – che il Presidente della Repubblica ha visitato pochi giorni fa, per la prima volta dall’inizio del conflitto. Parlando della situazione attuale, l’ha definita “ la crisi più profonda che la nostra Germania riunificata abbia mai conosciuto” e ha preannunciato “anni duri” e “venti contrari” in un momento in cui “i dividendi della pace si sono esauriti”. La ricetta per affrontare questa situazione, secondo Steinmeier, è nell’unità, a “rafforzare tutto ciò che unisce”, ma non si tratta di semplici appelli a un generico sentimento di unità. Anzi, il primo elemento menzionato nell’elencare ciò di cui il Paese ha bisogno per fronteggiare la crisi è stato “una Bundeswehr forte e ben equipaggiata”.

Nei mesi scorsi, Steinmeier ha dovuto fronteggiare aspre critiche per il suo ruolo passato di capo della Cancelleria e di Ministro degli Esteri e, alla luce della situazione geopolitica attuale, ha definito il progetto Nord Stream 2 “un errore”.

Nel discorso di venerdì, inoltre, Steinmeier ha usato toni forti per condannare l’operato di Putin, definendo quello russo “un esercito di invasori” e offrendo all’Ucraina – nella persona del nuovo ambasciatore Makeiev, che era presente – il pieno sostegno della Germania. In merito alle pressioni per i negoziati di pace, il Presidente ha dichiarato “A nessuno sano di mente manca la volontà [di negoziare]. Ma la verità è che: Di fronte al male, la buona volontà non basta.”


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Non sono quelli legati alla guerra e alla crisi, gli unici temi affrontati venerdì a Bellevue: nei 45 minuti del suo intervento, il Presidente ha fatto riferimento anche alla situazione di tensione con la Cina e all’importanza di affrontare la crisi climatica, fra continui richiami alla resilienza e ai valori democratici.

Il testo intero del discorso alla nazione del Presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier è disponibile qui.

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